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Neurochirurgia, i Comitati attaccano: convenzione da risolvere, Neuromed non garantisce il servizio e i pazienti rischiano la morte

Tommaso Iocca (Pro Cardarelli) invoca la rescissione del protocollo d’intesa, rinnovato il 18 luglio scorso, con l’istituto di Pozzilli e svela il documento inviato dall’Asrem il giorno prima della sottoscrizione del nuovo accordo: con il Neuromed solo consulenze a distanza e possibilità eventuale di ricoveri. Se non ci fosse la disponibilità, i pazienti a rischio sarebbero trasferiti a Teramo, Pescara, Foggia, San Giovanni Rotondo o Benevento


di Lucia Sammartino

CAMPOBASSO. Una emergenza assoluta che potrebbe avere una sola e definitiva conseguenza. Non ci gira intorno Tommaso Iocca, presidente del Comitato Pro Cardarelli.

Con la Neurochirurgia chiusa e una convenzione con il Neuromed che non sarebbe così come si vuol far credere, si rischia la morte.

Troppo lungo e complicato il tragitto che dovrebbe compiere l’ambulanza per raggiungere Teramo (la cui Unità Operativa è stata allertata dall’Asrem) ma il rischio – elevatissimo – di rimetterci le penne si corre anche se si dovessero raggiungere gli altri ospedali delle regioni limitrofe che l’azienda sanitaria regionale ha contattato per eventuali emergenze neurochirurgiche.documento asrem neuro

C’è un giallo in questa vicenda, ormai balzata agli onori delle cronache. La convenzione con l’Istituto Neuromed è stata rinnovata il 18 luglio scorso (ed è visibile sull’albo pretorio dell’Asrem) ma il 17 luglio la stessa direzione sanitaria scrive una nota (recapitata il 19 luglio) ai direttori e responsabili delle Unità Operativa di Campobasso, Termoli, Isernia e Agnone.

In sintesi, il giorno prima della firma della convenzione, è stato concordato un nuovo schema di protocollo d’intesa prevedendo “da parte del Neuromed la consulenza a distanza e la disponibilità all’eventuale ricovero per i pazienti per cui i medici del Pronto soccorso aziendale lo ritengano necessario”.

I neurochirurghi rimasti in servizio al Cardarelli sono 3, uno di questi è anche in malattia per un infortunio. Svolgono i turni in Pronto Soccorso ma anche in Ortopedia e, in base alla nota dell’Asrem, “assicureranno il turno in guardia attiva diurna dalle 8 alle 20 nei giorni feriali e la pronta disponibilità notturna e festiva da parte di un solo medico. In tale orario – si legge nella nota Asrem del 17 luglio scorso – verrà effettuata attività consulenziale per il Pronto Soccorso, per i reparti del Cardarelli e l’attività ambulatoriale”.

Le emergenze urgenze, scrive l’Asrem, “in ragione dell’impossibilità di garantire h24 la presenza di 2 neurochirurghi in sala operatoria dovranno essere trasferite presso il Neuromed individuata dal Pos 2015-2018 quale referente per la componente neurochirurgica o presso un Dea extraregionale dotato di neurochirurgia in rispetto dei tempi di trattamento secondo le linee guida nazionali e internazionali”.

Quindi, il Neuromed effettuerà solo consulenze a distanze e ove mai dovesse rendersi indispensabile il ricovero, potrebbe non poter accogliere i pazienti in emergenza urgenza neurochirurgica che saranno trasferiti nelle strutture indicate dall’Asrem (gli ospedali di Teramo, Pescara, San Giovanni Rotondo, Foggia o Benevento).

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