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Nomine, poltrone e strapuntini. ‘Esclusi’ i 5 Stelle, Greco all’attacco: destra e sinistra si spartiscono tutto

Il capogruppo del Movimento attacca il presidente del Consiglio regionale Micone, accusato di averli consultati e poi beffati. Sulla graticola anche i colleghi del Pd, che hanno una rappresentanza in seno al CdA di Molise Acque. Caustica Aida Romagnuolo: ultimo capolavoro di una maggioranza sempre più affamata


CAMPOBASSO. Voci polemiche si alzano sulle recenti nomine effettuate, in virtù dei poteri sostitutivi, dal presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone.

Andrea Greco e Aida Romagnuolo danno forma al dissenso che anima una parte della minoranza, la più corposa e rimasta senza rappresentanza, e quella sparuta maggioranza che fino ad oggi si è contraddistinta per essere la voce critica.

Ci va giù duro Greco, capogruppo dei 5 Stelle: il movimento, sarà il caso di ricordare, fino a questa legislatura non ha mai partecipato a quello che hanno sempre definito un sistema di spartizione. Le cose sono cambiate quando i 5 Stelle sono entrati in Consiglio regionale in sei, dando voce ad una fetta rilevante di elettori. Il che, di fatto, ha imposto un cambio di strategia: entriamo negli enti, attraverso le nomine, per esercitare il dovuto controllo, questo in sintesi il loro ragionamento.

greco pensieroso 1

“Il presidente Micone, ha umiliato 65.000 persone escludendo il MoVimento 5 Stelle dal Consiglio di amministrazione di Molise Acque – dice Greco -,lo ha fatto insieme al Partito Democratico di Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla, ai quali evidentemente interessava molto quella poltrona.

Tra Micone e il PD non so chi abbia avuto l’atteggiamento più dannoso per il Molise e per i molisani. Non ha rispettato le minoranze di cui evidentemente il MoVimento rappresenta la parte maggioritaria, escludendoci da tutto. Corecom e Molise Acque in primis.

La cosa veramente triste è che il presidente del Consiglio regionale ha anche dichiarato che lo ha fatto ‘rispettando le minoranze’. Chiarisco che io, da capogruppo del MoVimento che in Consiglio esprime sei consiglieri, mi sento preso per il naso: il presidente ci ha consultati e poi beffati. Questo è il sistema bipartisan: finta destra e finta sinistra che si spartiscono nomine e incarichi. E non dicessero che lo hanno fatto con noi! Sono il peggio che poteva capitare a questa regione.

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