Molise Pride, orgoglio e consapevolezza. Un fiume di musica, colori e sorrisi travolge Campobasso

manzo al pride

Seconda edizione del corteo che porta all’attenzione i temi della comunità Lgbt: centinaia di persone hanno accompagnato il corteo organizzato dall’Arcigay e patrocinato dal Comune. La città ha partecipato alla festa condividendo gli obiettivi e i sogni


di Pietro Ranieri e Lucia Sammartino

CAMPOBASSO. La festa è servita, anche per questa seconda edizione del Molise Pride. La musica, quella che giocoforza ti costringe a ballare, segna il passo al lungo fiume colorato, alla consapevolezza e all’orgoglio che la comunità Lgbti porta oggi nel capoluogo di regione per il secondo Molise Pride. L’onda attraversa Campobasso che, anche oggi, non ha mancato di far sentire la propria vicinanza e la condivisione dei temi. Anche con le istituzioni, presenti con il governatore Donato Toma, il sindaco Roberto Gravina, la consigliera regionale Patrizia Manzo, la collega Micaela Fanelli e il già presidente del Consiglio comunale di Campobasso Michele Durante.

photo5902302993884230103Ricorrono i 50 anni di Stonewall, l’evento che segna la consapevolezza, e non c’è anniversario migliore per portare all’attenzione l’urgenza di una legge seria e concreta contro l’omofobia, sia a livello nazionale che a livello regionale, che non si limiti a estendere la legge Mancino, ma che offra servizi e sostegno alle vittime di omofobia e transfobia, in modo da colmare il gap con gli altri paesi europei.

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Tanti i temi che hanno preceduto la manifestazione e che sono entrati negli interventi dei protagonisti dell’onda arcobaleno. Come le minacce apparse sotto alcuni post, tra cui anche alcuni che rimandavano ai campi di concentramento. Proprio un ricordo del confino degli omosessuali alle Isole Tremiti diventa parte della manifestazione. E il tema degli attacchi social diventa anche oggetto delle dichiarazioni del sindaco di Campobasso che accompagna il corteo fino sotto al Palazzo di Città da dove sventola la bandiera colorata che accompagna le manifestazioni dei Gay Pride in ogni angolo del mondo. Con lui il vicesindaco Paola Felice, l’assessore Luca Praitano e il presidente della Commissione Cultura Nicola Giannantonio.

photo5902302993884230105“Giungiamo a questo ennesimo appuntamento con l’Onda Pride carichi di rabbia”, il commento di Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay che ha preceduto la giornata dell’orgoglio e della consapevolezza. “Pochi giorni fa in Russia Yelena Grigoriyeva, attivista per i diritti delle persone Lgbti, è stata assassinata a pochi passi da casa sua. Nel frattempo, nel nostro Paese, il vicepresidente del Consiglio comunale di Vercelli, Giuseppe Cannata, eletto nelle fila di Fratelli d’Italia, pubblicava sul suo profilo Facebook l’istigazione ad ammazzare omosessuali e transessuali; e sempre Fratelli d’Italia ha portato in Parlamento la richiesta della schedatura di tutte le famiglie omogenitoriali, istanza già avanzata da quella stessa forza politica in diversi Comuni del nostro Paese, fortunatamente respinta tanto dai Consigli comunali quanto dal ministro Bonafede. Infine, è sempre Fratelli d’Italia la protagonista dell’ostruzionismo che sta tenendo in ostaggio, nella Regione Emilia-Romagna, l’Assemblea legislativa, al lavoro per l’approvazione della legge regionale contro l’omotransfobia. Vogliamo augurarci che dal palco dei Pride potremo festeggiare domani la sconfitta delle destre e l’approvazione di una legge giusta e necessaria”, conclude Piazzoni.