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Sanità, debito da azzerare e fine dei commissariamenti. In Consiglio arriva la proposta del Comitato San Timoteo

Domani mattina la seduta monotematica alla quale non parteciperà la struttura commissariale. Nicola Felice chiede all’aula di approvare un atto di indirizzo per riprogettare il servizio sanitario regionale


CAMPOBASSO. La Sanità molisana arriva in Consiglio regionale in quella che avrebbe dovuto essere una assise monotematica da tenersi alla presenza della struttura commissariale, alla luce dell’imminente Pos 2019-2021 e per chiarire le decisioni assunte da Giustini e Grossi, non ultima la chiusura del Punto Nascita del San Timoteo di Termoli. Il futuro della sanità regionale, da Agnone alla costa, passando per gli ospedali di Campobasso e Isernia, avrebbe dovuto essere ‘narrato’ da chi, da un anno, se ne occupa in forza di una normativa che ha dichiarato l’incompatibilità tra il ruolo di commissario ad acta e quello di presidente della Regione.

Domani, a Palazzo D’Aimmo, il commissario ad acta Angelo Giustini e il subcommissario Ida Grossi, non ci saranno, come è ormai noto. Ma il Consiglio si terrà comunque, alla presenza dei delegati dei Comitati che hanno già dichiarato che prenderanno parte alla seduta monotematica.

nicola felice foto ansa

Al presidente Toma, alla Giunta e ai consiglieri regionali, arriva una prima richiesta. E’ il Comitato San Timoteo che avanza la proposta di approvazione di un atto di indirizzo di linee programmatiche per il servizio sanitario regionale.

Nicola Felice, in qualità di presidente del Comitato, chiede al Consiglio di “individuare, definire e approvare un atto non legislativo per evitare, come avvenuto già in passato, l’impugnazione del Governo essendo il Molise regione Commissariata, contenente linee, disposizioni e scelte programmatiche idonee e necessarie per un sistema sanitario regionale e cioè un sistema organizzato con strutture pubbliche, integrate in funzione e complementarietà con quelle private convenzionate, capaci di coniugare insieme i parametri di efficacia, efficienza, economicità, finalizzandoli al raggiungimento dell’obiettivo qualità, e garantire il diritto alla salute sancito, all’art. 32, dalla Carta Costituzionale”. Il Comitato ribadisce la necessità che pubblico e privato convenzionato, assieme ai sistemi territoriali, facciano rete, evitino duplicazioni, rispettino e enfatizzino le vocazioni e abbiano riguardo ai bacini di utenza limitrofi, regionali ed extraregionali. Prima di questo atto di indirizzo, occorre la costituzione di un tavolo di confronto e ascolto a cui possano partecipare Enti e soggetti del settore, Sindacati, rappresentanti di categorie, Ordini professionali, Comitati, Associazioni.

L’obiettivo è la “riprogettazione del Servizio sanitario regionale con una rete di assistenza territoriale ben integrata con quella ospedaliera e rispondente alle esigenze di tutto il territorio, la stipula degli accordi di programma con le regioni confinanti, per garantire migliorare i servizi ai cittadini, ridurre la mobilità passiva e ottimizzare quella attiva”.

Per il caso specifico del Punto nascita di Termoli, al fine di scongiurare la chiusura definitiva e in attesa della riorganizzazione dell’intero reparto di ginecologia e ostetricia, con l’immediata pubblicazione dei bandi di assunzione del Primario e degli altri operatori sanitari necessari al reparto, il Comitato chiede che venga stipulato, in tempi strettissimi, un accordo (specifico) di confine con la Regione Abruzzo, tale da consentire, con la mobilità del personale specialistico sanitario impiegato nell’ospedale S. Pio di Vasto, di operare anche nell’ospedale di Termoli.

giustini e grossi

Occorre però facilitare il rientro dal disavanzo e la fine del Commissariamento, per riportare al Consiglio regionale la definizione di un Piano Socio-Sanitario Regionale, formulato in maniera chiara e trasparente.

Il presidente del Comitato chiede che l’atto sia anche condiviso dai Sindaci in modo da diventare un mezzo di raccordo con la struttura commissariale che è al lavoro sul nuovo Pos 20129-202 con il supporto tecnico dell’Agenas.

“Lo stesso atto di indirizzo – conclude Felice – riveste il ruolo ancora più importante nell’approvazione del Patto per la Salute per il triennio 2019-2021, attualmente in via di definizione con il confronto Stato-Regioni, occasione irripetibile per chiedere la deroga al famigerato decreto Balduzzi, avendo quindi la possibilità di riprogettare il SSR in funzione delle reale esigenze e criticità del Molise. Momento in cui dovrà vedere l’intera classe dirigente molisana tutta unita, nella consapevolezza che mancando questo obiettivo, l’intero Molise sarà trascinato in un baratro incolmabile, preludio alla perdita dell’autonomia regionale”.

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