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Campobasso città cablata, ma Gravina avverte: lavori anche su strade e marciapiedi appena fatti

Per far passare sottoterra la fibra ottica. L’intervento di Open Fiber, 5 milioni di euro tutti a carico della società, partirà subito e sarà completato entro il 2020. I lavori interesseranno tutte le case e i palazzi del capoluogo e la frazione di Santo Stefano. Appello ai cittadini, a collaborare con l’amministrazione. LA VIDEOINTERVISTA AL SINDACO 


CAMPOBASSO. “Finalmente Campobasso si mette al passo con i tempi”. Lo ha detto il sindaco Roberto Gravina, presentando oggi, insieme a Marco Pasini, responsabile Abruzzo e Molise di Open Fiber, il progetto per il cablaggio dell’intera città.

La società guidata da Elisabetta Ripa, che ha cantieri aperti in tutta la regione, cablerà oltre 16 mila unità immobiliari di Campobasso, con un investimento superiore ai 5 milioni di euro, tutti a carico della società, nell’ambito del piano che coinvolge 271 città italiane.

I lavori, che cominciano oggi, vedranno Open Fiber costruire una infrastruttura interamente in fibra ottica, in modalità FTTH (Fiber To The Home, la fibra che arriva direttamente all’interno delle abitazioni) nel capoluogo molisano. Che sarà dotato di un collegamento in banda ultra larga lungo oltre 40 chilometri. Un intervento avviato dall’amministrazione Battista, che pochi giorni prima delle elezioni ha firmato la convenzione con la società. E che sarà completato dalla Giunta Gravina, che oggi ha proceduto con la concessione delle aree. E in una conferenza stampa ha presentato il progetto. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA

“E’ stata una delle prime cose che ho trovato sul mio tavolo – ha detto il sindaco Roberto Gravina – un intervento importante che proietta Campobasso nel presente. C’è però un ma: dovendo realizzare lavori di scavo su tutto il territorio dovremo intervenire anche sulle strade e sui marciapiedi appena realizzati”.

Chiaro il riferimento al precedente esecutivo, che ha avviato i lavori nel mese di maggio. “Sono rammaricato – ha aggiunto Gravina – anche perché si sapeva già che in quelle aree si sarebbe dovuto scavare per effettuare il cablaggio. Un buon padre di famiglia avrebbe prima passare la rete dei cavi e poi avrebbe rifatto strade e marciapiedi. I lavori in corso li abbiamo bloccati – ha precisato – ma in alcune zone dovremo rompere quello che è stato realizzato. Ho però avuto rassicurazioni dalla società che tutto sarà ripristinato. Ma disagi ce ne saranno. Intanto ci appelliamo ai cittadini, invitandoli a collaborare, perché i lavori arriveranno in tutti i palazzi della città. Chiediamo anche la collaborazione degli amministratori di condominio”.

“Si tratta di un’infrastruttura di notevole importanza – ha tuttavia chiarito il primo cittadino – utile a superare quel digital divide che ancora in parte ci riguarda. L’innovazione tecnologica e la velocizzazione delle comunicazioni sono modi per superare il tradizionale divario infrastrutturale, che contraddistingue negativamente il nostro territorio regionale, e potrà favorire nuovi investimenti produttivi nella nostra area urbana. Per questo ci siamo adoperati per sbloccare le cosiddette ‘zone bianche’, zone a bassa redditività come Santo Stefano”.

“Finalmente anche Campobasso è coinvolta in una grande opera di modernizzazione del Paese – ha intanto precisato Pasini – La nostra infrastruttura consentirà a tutti i cittadini e alle imprese che operano sul territorio di usufruire di servizi sempre più innovativi, basati su una connettività ultraveloce. Cercheremo di fare il nostro lavoro creando meno disagi possibili alla popolazione: basti pensare che per il 73% della nuova rete non occorrerà scavare, ma verranno utilizzati cavidotti già esistenti”.

Nel progetto è previsto anche il cablaggio di scuole e uffici comunali, al fine di migliorare le relazioni con i cittadini e di aumentare la produttività e la competitività delle imprese presenti sul territorio, in modo da favorire il recupero del ‘Sistema Paese’ e, in particolare, l’evoluzione verso l’Industria 4.0’.

La società di telecomunicazioni è già al lavoro nel resto nella Regione, come concessionario Infratel nell’ambito del Piano Banda Ultra Larga, per portare la fibra ottica in tutti i 136 Comuni di del territorio molisano.

Open Fiber è un operatore wholesale only: non vende servizi in fibra ottica direttamente al cliente finale, ma è attivo esclusivamente nel mercato all’ingrosso, offrendo l’accesso a tutti gli operatori di mercato interessati. Una volta conclusi i lavori, l’utente non dovrà far altro che contattare un operatore, scegliere il piano tariffario e navigare ad alta velocità, cosa fino ad oggi impossibile con reti in rame o misto fibra-rame.

Carmen Sepede

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