HomeSenza categoriaSanità molisana, sempre peggio: al Veneziale stop agli interventi di Ortopedia

Sanità molisana, sempre peggio: al Veneziale stop agli interventi di Ortopedia

La clamorosa decisione, “sofferta ma inevitabile”, presa dal dottor Enzo Bianchi: da tre anni non viene sostituito un macchinario indispensabile


ISERNIA. La giornata di oggi segna un’altra sconfitta per la già traballante sanità molisana. L’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia, infatti, annuncia la sospensione delle operazioni di traumatologia, che rappresentano l’80% del totale nel reparto di ortopedia.

dottor enzo bianchi La decisione, “sofferta ma inevitabile”, è stata adottata dal dottor Enzo Bianchi, primario del reparto, e non sarebbe un fulmine a ciel sereno. Da tempo, infatti, era stata segnalata la necessità di acquistare un nuovo amplificatore di brillanza, macchinario indispensabile che sostituisce gli occhi del chirurgo nelle operazioni più delicate perché consente, tramite immagini a raggi x trasmesse su di un apposito monitor, di impiantare fissatori, chiodi, e tutti i dispositivi utili a far fronte agli eventi traumatologici più o meno gravi. L’apparecchio è stato richiesto ai vertici regionali già tre anni fa, oltre che dal dottor Bianchi, anche dal dottor Vigliardi e dalla dottoressa Iorio in sostituzione di quello vecchio e obsoleto ora disponibile in ospedale che, spesso, si blocca proprio durante gli interventi costringendo i medici a lavorare ‘a senso’, affidandosi alla propria esperienza.

Bianchi, come riportato da Teleregione e confermato anche telefonicamente alla nostra redazione, non vuole replicare alle lamentele che si accumulano in corsia e fuori né scendere in polemiche, confermando semplicemente la sospensione delle attività di traumatologia, avvenuta in maniera tramite l’invio di una nota di avviso alla direzione sanitaria dell’Asl. Tiene però a precisare che “la decisione è stata presa per garantire la sicurezza del paziente e dei medici, che devono poter operare in sicurezza. Con il denaro che si spende annualmente per riparare il macchinario obsoleto, se ne sarebbe potuto tranquillamente acquistare uno nuovo già tempo fa. Ma, ora, l’obiettivo è garantire la serenità e la tranquillità dei pazienti e degli operatori sanitari”.

Pietro Ranieri

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