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Isernia, il sindaco dichiara guerra al gestore dei parcheggi a pagamento: ecco la verità sulle tariffe, patto non mantenuto

Dura lettera di d’Apollonio a Sergio Sabatini, titolare della Aj Mobilità srl: aveva promesso che sarbebe stato possibile frazionare l’ora tramite app, rispetti gli impegni. Ho il dovere di tutelare i cittadini. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA


di Pasquale Bartolomeo

ISERNIA. Ancora ombre. Il caos regna sovrano sulla città d’Isernia sulla questione dei parcheggi a pagamento. Dopo la conferenza stampa di ieri del gestore del servizio, Sergio Sabatini, titolare della Aj Mobilità srl, in cui questi ha pubblicamente affermato che non sarà possibile frazionare l’ora neppure con le app scaricabili sui cellulari, decretando così che a Isernia, anche solo per un quarto d’ora, si paga qualcosa come 80 centesimi, il sindaco Giacomo d’Apollonio è passato al contrattacco. Il primo cittadino, con una nota, sconfessa su tutta la linea Sabatini, parlando di patto verbale pubblicamente raggiunto tra le parti, soprattutto nella delicata e difficile fase di transazione che ha portato all’intesa sul numero degli stalli blu – prima 827, poi lievitati misterosiamente a 972, infine riportati di comune accordo a 867 – in cui Sabatini aveva garantito la possibilità di pagare anche frazioni di ora, ai parchimetri, tramite alcune app.

Una retromarcia che ha fatto trasecolare il sindaco il quale, palesemente contrariato, ha inviato una dura missiva alla società nella quale pretende spiegazioni e, soprattutto, il rispetto del patto – non scritto, si badi – sul frazionamento della sosta con conseguente possibile riduzione della tariffa a seconda del minutaggio effettivo. Dopo la conferenza stampa di ieri d’Apollonio ha, dunque, immediatamente scritto a Sabatini per chiedere “urgenti e cortesi comunicazioni in merito” a quanto dallo stesso dichiarato riguardo alla “non frazionabilità” della tariffa oraria di euro 0.80, neppure nel caso di pagamento attraverso un’apposita app installata sui telefonini (Mobile Whoosh oppure Telepass Pay). Ciò, sulla base del fatto che l’amministratore di A.J. Mobilità aveva più volte dato rassicurazioni al sindaco circa «il frazionamento, che sarebbe stato possibile scaricando un’applicazione e ricorrendo al pagamento in maniera elettronica”.sergio sabatini

Questo il testo integrale della nota che d’Apollonio ha inviato a Sabatini: “Solo ieri, a seguito di quanto emerso dalla conferenza stampa da lei tenuta unitamente al nostro dirigente del settore tecnico, ho avuto modo di appurare che la tariffa oraria di 0,80 euro non sarebbe frazionabile neanche utilizzando il pagamento con le apposite applicazioni elettroniche scaricabili sui telefonini.
Ciò che è emerso è in aperto contrasto con quanto lei, ripetutamente, ha avuto modo di assicurarmi, anche durante più riunioni appositamente tenute per la difficile e controversa soluzione transattiva sull’affidamento. Ricordo che, alle mie insistite richieste tese a ottenere il frazionamento per tutti gli utenti, lei mi ha sempre opposto un netto diniego basato sulla mancata previsione di tale circostanza sia nella deliberazione consiliare che negli atti posti a base di gara, ma al tempo stesso mi ha sistematicamente assicurato che il frazionamento sarebbe stato possibile scaricando un’applicazione e ricorrendo al pagamento in maniera elettronica. Forte di tali ripetute assicurazioni – continua d’Apollonio – durante i difficili giorni in cui si stava chiudendo l’accordo transattivo e anche pubblicamente nel corso di attività di comunicazione istituzionale di questa amministrazione, ho sempre affermato che, grazie alle menzionate applicazioni elettroniche, il frazionamento sarebbe stato attuabile. Essere, ora, così apertamente da lei smentito è circostanza che, da un canto, mi indispettisce non poco e, dall’altro, mi pone nella condizione di tutelare le ragioni dei nostri cittadini-utenti, nei cui confronti solo ora lei sta operando una poco onorevole retromarcia. Sento il dovere, quindi, di tornare con forza sull’argomento e di richiamarla al rispetto di quell’intesa che, benché non scritta, era stata tra noi apertamente e pubblicamente raggiunta, senza ombra di dubbio.

Certo che lei non potrà così palesemente violare tale nostro accordo, attendo urgenti e cortesi comunicazioni in merito”.

Un pastrocchio. Ma che di sicuro significa una cosa: sulla vicenda posteggi a pagamento, più di qualcosa continua a non tornare. E adesso le ombre iniziano a essere davvero troppe.

 

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