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Isernia, mercati e fiere ostaggi delle strisce blu: nuova ‘trappola’ per il Comune

Nel capitolato è previsto un rimborso alla ditta che gestisce il servizio pari al 60% dell’incasso teorico quotidiano per ogni giorno, oltre il quinto, in cui le aree di sosta sono occupate o sospese. Durissimo l’attacco degli esponenti del Pd cittadino: chieste le dimissioni dell’esecutivo per “manifesta incapacità”. Capone: “Il sindaco fa accordi verbali con milioni di euro in ballo; neanche fossimo alla fiera dei santi Cosma e Damiano”. GUARDA LA VIDEOINTERVISTA


di Pietro Ranieri

ISERNIA. “Il Comune, fino a 4 giorni l’anno, può sospendere la sosta a pagamento: ma negli altri casi dal capitolato d’appalto risulta che la ditta dev’essere rimborsata per il 60% dell’incasso teorico giornaliero. Se prendiamo ad esempio il mercato, che orientativamente occupa diverse zone con le strisce blu per circa 100 giorni l’anno, i giorni ‘coperti’ dall’accordo saranno comunque solo 4: i restanti, supponendo un incasso di 8 euro al giorno (0,80 centesimi l’ora per 10 ore, NdR) per 30 o 40 parcheggi, varranno un rimborso alla ditta di migliaia e migliaia di euro”. È quanto emerge oggi, sconcertando un po’ tutti i presenti, dalla conferenza stampa tenutasi a Isernia e convocata dalla direzione cittadina del Partito Democratico. L’intervento di Franco Capone, duro ma preciso, carte alla mano, sembrerebbe lasciare poco spazio all’interpretazione.  

“Le cose hanno iniziato a sembrare strane non solo a noi – prosegue Capone – ma anche ai cittadini quando il numero di stalli blu si è mostrato decisamente spropositato. E anche la conferenza stampa dell’altro giorno, con l’amministratore della ditta che gestisce il servizio, è stata anomala, nella totale assenza dell’amministrazione comunale. Si sta discutendo di un appalto non chiaro, del quale pure noi ancora non abbiamo accesso a tutti i documenti. Bisogna fare chiarezza tra chi di dovere per capire. La giunta non ha definito i contenuti dell’appalto nelle linee di indirizzo, ma come sappiamo ha approntato un capitolato apposito. Guardando il quale si vede infatti già da com’è scritto, un ‘taglia e cuci’ di altri testi, una scopiazzatura. Per esempio, la questione parcheggi per i disabili: basta leggere per capire che è stato fatto in maniera raffazzonata, se al punto 6.2 si dice una cosa e al punto 6.4 un’altra che è tutto il contrario. Oppure, parliamo del frazionamento: il Consiglio comunale, a cuor leggero, ha deliberato in tal senso senza esplicitarlo. E il sindaco, quando dichiara in numerose interviste che gli era stato assicurato dalla ditta, a parole e solo a parole, che il frazionamento – almeno tramite app su telefonini – sarebbe stato consentito, dimostra tutta la sua inadeguatezza. I contratti vanno esplicitati per iscritto, lui dice che questo era un aspetto gestionale che poteva non essere messo nero su bianco. Il risultato è che la ditta si è fatta beffe di lui e della città. Sciatteria, superficialità, inettitudine sfruttate da un imprenditore che non è certo venuto qui a fare beneficenza. Ora d’Apollonio ha inviato una letteraccia a Sabatini per chiedere il rispetto della parola data: qui carta canta, seppure fosse concesso ci sono altre ‘trappole’ disseminate in una transazione che fa solo l’interesse della ditta. Date le incongruenze – chiosa Capone – avrebbe avuto senso fare un passo indietro e rivedere tutta la questione. Ma si vede che il sindaco è un uomo di altri tempi, che contratta con un imprenditore verbalmente e con una stretta di mano, come se fosse alla fiera di San Cosma e Damiano”.

“Si sta consegnando la struttura del terminal bus della stazione per 15 anni a un privato che lo gestirà come se fosse proprio, lucrando 2 euro per ogni pullman extraurbano che vi entrerà, ogni giorno. Si parla di 50mila euro l’anno praticamente regalati a una ditta privata: assurdo, antieconomico, il Comune poteva utilizzarlo in ben altro modo, con oneri zero per le casse cittadine e un introito che poteva rimanere ‘in casa’. Nulla di tutto questo, – sferza Maria Teresa D’Achille, segretario cittadino del Pd – ancora una volta non ci si rende conto di cosa è veramente remunerativo per l’ente. Lo stesso vale per i parcheggi dell’auditorium, la cui gestione, se fatta intelligentemente, sarebbe decisamente convenuta al Comune. Provate a parcheggiare nel piano interrato, che avrebbe dovuto essere gratuito… Pensate che nella delibera di Consiglio comunale del marzo 2018 il costo di quegli stalli in abbonamento era fissato a 35 euro mensili, nel bando è passato a 40 a causa della previsione di un doppio abbonamento diurno e notturno da 20 euro ciascuno, favorendo ancora una volta la ditta. Inoltre, non è chiaro se c’è un limite nel rilascio degli stessi ai residenti e con quale criterio. Quanti se ne possono vendere? Chi dà la garanzia all’acquirente di trovare il posto? Se sono tutti occupati nell’area per la quale si è sottoscritto l’abbonamento e non trovo parcheggio, come faccio? Totale confusione, questi signori non sanno fare i bandi e creano disagi enormi alla città”.

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA A MARIA TERESA D’ACHILLE

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