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Ancora nomine d’agosto: arriva il commissario liquidatore Ept. Toma sceglie un commercialista, era candidato con la Meloni

Si tratta di Antonio Miccoli, in campo a sostegno del sindaco di Termoli. Un nome noto, visto che ha ricoperto il ruolo di presidente del Collegio dei revisori dei conti della defunta Arsiam ai tempi di Iorio presidente della Regione. E’ stato anche nel collegio sindacale dell’Asl Pentria, sempre nel 2005


CAMPOBASSO. Enti provinciali per il Turismo di Campobasso e Isernia addio. O meglio, non è ancora propriamente giunta l’ora visto che, con delibera del 9 agosto pubblicata ieri sull’Albo Pretorio della Regione Molise, il presidente Toma e la Giunta regionale ne hanno nominato il commissario liquidatore.

E, si sa, che a volte questi incarichi durano decenni. Le Comunità Montane insegnano, purtroppo.

E’ Antonio Miccoli, nato a Galatina 52 anni fa e commercialista di Termoli, l’uomo (collega) scelto dal presidente Toma nonostante non compaia nell’elenco degli idonei allegato alla delibera numero 317 del 9 agosto scorso.

Elenco tutt’altro che corposo visto che sono solo due i professionisti in possesso dei titoli per poter ambire al ruolo, pagato 20mila euro l’anno. E, appunto, fra i due litiganti, anche questa volta è spuntato il terzo uomo, che nell’elenco – appunto – non compare.

Al commercialista termolese – che, a seguito di un apposito decreto del presidente Toma, diventerà ufficialmente Commissario unico con funzione liquidatoria degli Enti provinciali per il Turismo di Campobasso e di Isernia – i compiti di provvedere alla ricognizione dei rapporti attivi e passivi, alla redazione dei piani di conferimento e alla devoluzione delle competenze in materia turistica.

La durata dell’incarico è fissata a 12 mesi ma prorogabili. Di altri due anni.

Lunga e gloriosa la storia degli Ept, istituiti con Regio Decreto nel 1935. Dal 1960 poi sotto la competenza del Ministero del Turismo e dal 1972 passati alle Regioni.

E’ con il governo Frattura, nel 2014, che viene indicata la strada che porta alla fine degli Ept: in quella nella finanziaria si prevedeva già la soppressione di quegli enti ai quali non veniva riconosciuta alcuna finalità strategica.

Fa specie che gli Ept, nel corso della ‘lunga e onorata carriera’, non siano riusciti nell’obiettivo di diventare ‘strategici’ nel settore sul quale si punta ormai da decenni. Colpa delle ‘mire’ politiche, delle ambizioni personali e della trasformazione in veri e propri carrozzoni.

Il colpo di grazia arriva con la legge di stabilità del 2019: il Consiglio regionale vota la soppressione degli Ept e lascia in vita solo l’Azienda autonoma di Soggiorno di Termoli, guidata da Remo Di Giandomenico, nominato da Frattura e ancora in sella, al fianco del neo sindaco di centrodestra.

Con la legge regionale 4 del 10 maggio 2019, la Giunta Toma è autorizzata ad adottare entro 90 giorni le deliberazioni necessarie per la messa in liquidazione degli Ept di Isernia e Campobasso con la previsione di una gestione commissariale unica con funzione liquidatoria. E in linea con la tempistica dettata dalla normativa, arriva la nomina.

Antonio Miccoli non è nuovo a incarichi politici: risulta essere stato nominato componente, e poi designato presidente, del Collegio dei Revisori dei Conti della ‘defunta’ Arsiam (oggi Arsarp). Correva l’anno 2005, Michele Iorio era alla guida della Regione Molise e Angela Fusco Perrella era il vertice del Consiglio regionale. E’ stato anche componente del Collegio sindacale dall’Asl Pentria, sempre nel 2005.

Più recentemente è stato candidato alle Amministrative per il rinnovo del Consiglio comunale di Termoli con la lista ‘Fratelli d’Italia’ a sostegno del sindaco Roberti.

Quindi, a rigor di logica, sullo scacchiere politico delle nomine, anche questa volta il già presidente Iorio parrebbe essere stato ‘beffato’: in Consiglio regionale, come è noto, ha preso forma l’alleanza Fitto-Meloni che, a Palazzo D’Aimmo, vede insieme Iorio, Pallante e Scarabeo.

Toma quindi sembrerebbe aver privilegiato la corrente ‘ Meloni–Pallante’ a quella di Raffaele Fitto e Michele Iorio, lasciando l’autorevole dissidente nuovamente ’a secco’.

L.S.

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