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Ex Ittierre, la mannaia della crisi. Mena Calenda ‘avverte’ Toma e i parlamentari molisani: non può finire così

Il consigliere regionale, eletto con la Lega e presidente della Quarta Commissione consiliare, rimarca come la soluzione individuata per i 250 lavoratori dell’azienda tessile sia strettamente connessa al decreto legge approvato il 6 agosto scorso e che rischia di restare lettera morta


CAMPOBASSO. La crisi di Governo si abbatte come una mannaia sulle tante vertenze aperte, sugli esiti positivi cercati e individuati e che oggi rischiano di restare lettera morta.

Dal Contratto istituzionale di sviluppo, la cui firma era attesa proprio in questo caldo agosto con la previsione di una nuova visita del premier (a questo punto ex) Giuseppe Conte alla annosa questione degli ex lavoratori dell’Ittierre. Ed è proprio sul destino di centinaia di persone e di conseguenza delle famiglie coinvolte che punta l’attenzione Mena Calenda, consigliere regionale eletto con la Lega e presidente della IV Commissione consiliare.

“La crisi di governo ha già mietuto le prime vittime. A subire le conseguenze della grave situazione politica in atto non potevano che essere le fasce più deboli della popolazione, quelle costrette a lottare quotidianamente per diritti che, in realtà, dovrebbero essere loro riconosciuti perché sanciti costituzionalmente. In un momento così difficile il mio pensiero va in particolare agli ex lavoratori della Ittierre, le cui certezze sono nuovamente svanite nel nulla”.

Come è noto, lo scorso 6 agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge in materia di lavoro che avrebbe dovuto garantire gli ammortizzatori sociali anche agli ex dipendenti per i quali purtroppo non esiste il requisito della continuità nella mobilità in deroga. Tra questi anche i circa 250 ex operai dell’azienda tessile di Pettoranello di Molise, senza spettanze ormai da oltre un anno.

“Un provvedimento tanto atteso, frutto di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di parti sociali e rappresentanti istituzionali – ha dichiarato in merito Mena Calenda -. Ma quanto sta accadendo, di fatto, blocca l’iter per rendere esecutivo una misura di fondamentale importanza per padri e madri di famiglia che da mesi hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena.

Cosa ne sarà di loro? La politica nazionale e regionale non ha speso una parola, non ha spezzato una lancia in loro favore. Nel giro di pochi giorni hanno visto svanire dinanzi ai propri occhi delle certezze acquisite dopo una strenua battaglia”.

Motivo per cui il presidente della IV Commissione Consiliare si è detta pronta a mettere in campo tutte le azioni necessarie per tutelare gli ex Ittierre e tutti gli altri soggetti che, a causa della crisi di governo, hanno subito delle conseguenze che, di certo, non dipendono dalla loro volontà.

“In questi giorni continuerò ad ascoltare i lavoratori, i sindacati e i comitati per studiare una strategia per tutelare i diritti di questi lavoratori. Al contempo, però, credo che tale argomento debba essere oggetto d’interesse di governo regionale e dei parlamentari che rappresentano alla Camera e al Senato la nostra regione e i nostri concittadini. È impensabile che – ha concluso Calenda -, a causa di una crisi di palazzo, centinaia di persone continuino a vivere in uno stato di povertà assoluta”.

 

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