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Quel metanodotto non s’ha da fare: sit-in contro la mega opera autorizzata a fine giugno dal ministro Di Maio

Il Comitato ‘I discoli del Sinarca’ invita alla partecipazione e annuncia la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Larino. L’infrastruttura che porterà il gas attraversando il Molise e l’Abruzzo ha avuto il placet delle Regioni coinvolte: attraverserà 16 siti di interesse comunitario, un’area archeologica e una zona protetta. Escosistema e territorio a rischio


CAMPOBASSO. Si chiamano ‘I discoli del Sinarca’ e domani (2 settembre), alle 8.30 daranno il via ad un presidio contro la realizzazione del metanodotto Larino-Chieti e l’avvio dei lavori nel bosco di Corundoli di Montecilfone, un eccezionale esempio di biodiversità minacciato proprio dalla realizzazione dell’infrastruttura.

“I lavori – spiegano dal Comitato – inizieranno nonostante la delibera con la quale il Consiglio Comunale di Montecilfone, a dicembre dello scorso anno, ha concesso la servitù di passaggio a Gasdotti Italia, sia illegittima poiché l’intera area, circa 80 ettari, essendo gravata da uso civico non è di proprietà del Comune.

A seguito di tale decisione è stata inoltrata all’allora Sindaco di Montecilfone, Franco Pallotta, la richiesta di revoca in autotutela della delibera in questione. A sostegno di tale richiesta furono raccolte oltre 1500 firme che non possono essere ignorate. Nei prossimi giorni presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica di Larino affinché quest’ultima accerti eventuali responsabilità penali in capo ai soggetti coinvolti”.

1453710205131.png metanodotto larino chieti in una mappa la prova inutile per molisani e abruzzesi

Il Comitato invita alla partecipazione tutti i cittadini perché, come spiegano, la lotta per la difesa dei beni comuni non ha campanili.

ll dicastero guidato da Luigi Di Maio, lo scorso 28 giugno, ha dato l’ok alla realizzazione dell’opera che fin da subito è stata oggetto delle critiche delle associazioni ambientaliste, dei cittadini delle due regioni coinvolte nel mega progetto: sono 16 i siti di interesse comunitario attraversati dall’infrastruttura e molto elevati, secondo le associazioni che hanno espresso il proprio dissenso, i rischi idrogeologici.

Secondo la Società Gasdotti Italia Spa, che realizzerà l’opera, si tratta di una infrastruttura strategica nel trasporto del gas nel centro sud. Di parere diametralmente opposto le associazioni ambientaliste, da Legambiente al Coordinamento Trivelle Zero per il Molise, passando per il Forum abruzzese dei Movimenti per l’Acqua e il Comitato No Stoccaggio Poggiofiorito.

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