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Toma, attacco frontale contro i dissidenti: chi non vota con noi è fuori dalla maggioranza

Nel mirino, questa volta ‘di precisione’, Michele Iorio e Aida Romagnuolo. Si apre con il ‘botto’ il primo Consiglio regionale del dopo vacanze: il governatore chiede il rinvio della norma proposta dal suo predecessore e riguardante i lavoratori in mobilità o esubero delle aziende partecipate dalla Regione. I due consiglieri di maggioranza non sono d’accordo e non partecipano al voto. Facciolla (Pd) a muso duro contro Mazzuto definito “l’assessore su Marte” dalla consigliera di ‘Prima il Molise’


CAMPOBASSO. Dopo la riunione di maggioranza, il Consiglio regionale parte con un ‘attacco politico’ del presidente Toma. Bersaglio, manco a dirlo, Michele Iorio che finisce nel mirino attraverso la proposta di legge numero 50 che porta la sua firma.

Dopo aver votato il rinvio del primo punto all’ordine del giorno, quello che ha scatenato i malumori e ha creato il ‘giallo’ visto che sarebbe comparso senza essere stato concordato (si tratta della famigerata modifica dello Statuto che ‘allunga’ il tempo di permanenza del presidente del Consiglio a 5 anni, durata identica a quella della legislatura), arriva all’attenzione dei consiglieri la proposta Iorio, passata al vaglio della Commissione competente, che si propone di istituire l’albo dei lavoratori in mobilità delle società partecipate. Il presidente Toma prende la parola e nechiede il rinvio in Commissione, per il timore che possa essere impugnata per presunte incompatibilità tra la norma regionale e quelle nazionali. A suo dire, quindi, avrebbe bisogno di ulteriori approfondimenti.

Michele Iorio prima, Micaela Fanelli e Andrea Greco dopo esprimono, ognuno compatibilmente con le proprie posizioni, il dissenso rispetto alla richiesta del governatore.

Il già presidente, che con Toma non ha un ottimo feeling come è ormai evidente, difende l’impianto normativo. “Si tratta della tutela di un diritto che riguarda il personale licenziato o in esubero delle società partecipate dalla Regione: Zuccherificio, Korai, anche la Gam potrebbe essere coinvolta in una situazione simile. In ogni caso, la proposta di legge, approvata da mesi e all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio da tempo, è in linea con un principio introdotto con le azioni da porre in essere per le aziende che ricadono nelle aree di crisi complessa. Credo che non esistano motivi per non approvarla” conclude Iorio senza scendere in polemica e usando i consueti toni moderati.

Micaela Fanelli, capogruppo del Pd, rimarca la stessa linea in sostanza, ponendosi un primo dubbio: l’approfondimento chiesto da Toma avrebbe potuto essere espletato nei mesi precedenti, perché non è stato fatto? Andrea Greco, capogruppo del Movimento 5 Stelle, porta il tema politico all’attenzione dell’aula: vi state facendo la guerra in maggioranza, siamo qui per dare risposte ai cittadini la sintesi del suo discorso.

Qualche minuto di sospensione e poi, alla ripresa dei lavori, il consigliere Vittorino Facciolla sferra l’attacco a Mazzuto.

“Il Pd non voterà la richiesta di rinvio: questa proposta di legge rappresenta, pur con qualche perplessità da risolvere, l’unica iniziativa seria in tema di lavoro. Attesa da centinaia di persone. Se avessimo dovuto aspettare l’assessore Mazzuto…. “ rimarca con forza il segretario regionale del Pd.

“C’erano fondi destinati ai lavori di pubblica utilità dalla scorsa legislatura, l’assessore avrebbe potuto evitare di far aspettare questa gente, avrebbe potuto ragionare su un diverso utilizzo. Lei annuisce mentre parlo – dice Facciolla rivolgendosi all’esponente della Lega – ma le persone sono qui e aspettano. E a ottobre concludono la Naspi. La proposta di Iorio è l’unica che fino ad oggi ha inteso aprire un ragionamento sul tema”.

Anche Aida Romagnuolo chiede l’immediata discussione della proposta di legge licenziata dalla Seconda Commissione. “Si parla di persone, padri e madre di famiglia – spiega, rivolgendosi al pubblico composto proprio da lavoratori che sono arrivati in aula per assistere al Consiglio -. Di cosa dovremmo parlare, della modifica dello Statuto che consente al presidente del Consiglio di restare in carica per 5 anni? Noi, in seconda Commissione, abbiamo fatto quello che avrebbe dovuto fare Mazzuto, l’assessore che vive su Marte”.

Patrizia Manzo entra nel dettaglio, come è sua consuetudine. “La proposta di legge evidenzia qualche perplessità: la Regione avrebbe dovuto chiedere alle società di effettuare ricognizione del personale in servizio, di quello in eccedenza, gestire l’elenco ove mai dovessero esserci assunzioni. Dopo di che inviare elenco idonei ad Anpal nazionale. Non sono favorevole al rinvio ma mi chiedo se questa sia la possibilità di ascoltare l’assessore Mazzuto sulla tempistica delle politiche attive del lavoro nella Regione Molise”.

Scarabeo chiede sospensione. La riunione di maggioranza si tiene con l’assenza di Michele Iorio. Ma, nel volgere di pochi minuti, tutti in aula e Toma ‘mostra i muscoli’.

Il rinvio della trattazione della proposta di legge Iorio passa con 11 voti a favore e 6 contrari: dall’aula risultano assenti il già presidente e Aida Romagnuolo. Per la minoranza 5 Stelle non è presente Andrea Greco, mentre per il Partito Democratico mancava Micaela Fanelli. Il resto del Movimento e il Pd votano contro. Greco, Fanelli e Iorio erano fuori dall’aula per parlare con i lavoratori.

E’ il presidente Toma a spiegare i dettagli, politici e tecnici, di questo rinvio. “Voglio che resti agli atti che il rinvio in Commissione della norma è legato agli approfondimenti circa la compatibilità della stessa con la normativa nazionale: dobbiamo avere la sicurezza tecnica che passi, per evitare illusioni ulteriori ai lavoratori”.

Per replicare alle argomentazioni di Greco e Facciolla, poi, nella difesa a spada tratta dell’operato dell’assessore al Lavoro, spiega: “Per le politiche passive, io e l’assessore Mazzuto stiamo lavorando assieme ai sindacati su una serie di situazioni. I lavori di utilità diffusa sono pronti per partire, stiamo valutando i progetti per le convenzioni con i Comuni. La profilazione dei lavoratori Gam termina questa settimana, come da cronoprogramma e come d’accordo con i sindacati”.

E infine la ‘mazzata’ politica, riservata ai due dissidenti che non hanno votato il rinvio e che in questi mesi spesse volte si sono messi ‘di traverso’.

“La maggioranza ha votato il rinvio perché si preoccupa che la norma non sia impugnata dal Governo, per evitare ritardi. E’ chiaro che questa votazione esprime la linea di confine tra la maggioranza e gli altri, dico questo per fugare i dubbi di Greco. Chi ha votato diversamente, si pone in un’altra situazione come tutti possono constatare”.

In pratica fuori dalla maggioranza, con un rischio evidente che Toma decide di correre. Quello dei numeri: la matematica, i voti per governare non sono di certo una opinione. Nei fatti, però, l’azione messa in campo dal governatore sembra dare ragione alle richieste avanzate dai Popolari per l’Italia: fare chiarezza, politica, sul ‘chi sta con chi’. E mette i dissidenti di fronte ad un’ipotesi fino ad oggi mai percorsa: scrivere, nero su bianco, una mozione di sfiducia. E vedere chi la firma.

L.S.

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