Termoli, approvato il piano regolatore del porto

Con l’atto di oggi in Consiglio regionale si chiude un iter burocratico durato anni. Soddisfatto il relatore del provvedimento, il consigliere Nico Romagnuolo: “Un punto di svolta per lo sviluppo”


CAMPOBASSO. Il Consiglio regionale ha approvato, nella seduta odierna a maggioranza, il Piano regolatore portuale di Termoli di cui si sente parlare ormai da anni. Licenziato in III Commissione, il provvedimento è giunto in Aula con la relazione del consigliere Nico Romagnuolo. Si tratta di un atto di programmazione urbanistica volto a fornire criteri generali che dovranno essere recepiti nei Piani di indirizzo operativo che saranno oggetto di successive approvazioni sulla base della normativa vigente.      

L’atto che la Regione Molise ha approvato oggi prevede, tra le altre cose, lo spostamento a sud della bocca di porto e un sostanziale stravolgimento dello stato attuale che consentirà, con il dragaggio dei fondali, l’attracco a navi di stazza superiore di quelle oggi possibile e, di conseguenza, rendere l’unica porta sul mare della Regione Molise attrattiva nei confronti di imbarcazioni turistiche medie.

“Esprimo piena soddisfazione per la conclusione di questo iter burocratico – afferma Romagnuolo – l’Amministrazione Comunale di Termoli, le Associazioni di categoria, gli Armatori e gli Operatori turistici da troppo tempo attendevano questa risposta da parte della Regione Molise che oggi è operativa e sarà propedeutica per le future iniziative operative. Ringrazio il Presidente D’Egidio e l’intera III Commissione consiliare per il lavoro svolto, il Presidente Toma e l’Assessore Niro per aver dato un’accelerazione all’approvazione del Piano Regolatore Portuale e nel predisporre tutti gli atti che si sono resi necessari. Il Porto di Termoli, sono sicuro, potrà essere un forte volano di sviluppo per l’intera Regione e, se in piena funzionalità ed operatività, potrà far funzionare anche la Zona Economica Speciale Adriatica appena approvata. Potremo intercettare, inoltre, i flussi economici balcanici ed aprirci sull’Adriatico.”

Pietro Ranieri

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