Regione, continua il braccio di ferro: Toma li ‘richiama all’ordine’, Iorio e Aida votano ancora contro

Anche ieri è finita 11 a 10, i due hanno scelto di appoggiare le contestazioni delle opposizioni consiliari sul Piano strategico del Turismo. Il governatore annuncia possibili novità in merito al rinnovo delle convenzioni ventennali per le centrali idroelettriche: Molise Acque potrebbe gestirle autonomamente. Finalmente si sblocca la faccenda del sottopasso ferroviario di Bojano e novità anche sul contestato metanodotto Larino-Chieti. Proteste, fuori dal Palazzo, dei dipendenti dell’istituto di vigilanza: la maggioranza non vota l’iscrizione e la discussione dell’ordine del giorno presentato a marzo proprio dalla Romagnuolo


di Lucia Sammartino

CAMPOBASSO. Solo una settimana fa il ‘monito politico’ del governatore Toma, risuonato nell’aula consiliare. Un messaggio, nemmeno troppo in codice: chi non vota con la maggioranza è fuori dalla maggioranza il succo delle parole del presidente della Regione, indirizzata sebbene senza mai farne i nomi, ai due consiglieri dissidenti che fanno mancare i voti al conto completo del centrodestra.

Michele Iorio e Aida Romagnuolo hanno votato con le minoranze anche ieri sulla mozione (frutto di una sintesi tra quelle presentate dal Pd e dal Movimento 5 Stelle) sul Piano strategico del Turismo. E così, anche ieri, la maggioranza è riuscita a fronteggiare le opposizioni (anche quelle interne) per un solo voto. E’ finita 11 a 10.

aida

Del resto, il giorno stesso del ‘messaggio’ del presidente Toma – una sorta di rivisitazione del detto ‘o con me o contro di me’ – Michele Iorio e Aida Romagnuolo non avevano fatto nemmeno mezzo passo indietro. Il già presidente, chiamato onorevole dal governatore Iorio ieri in aula dopo il solito punzecchiamento a distanza, ha ribadito di non gradire alcune scelte politiche messe in atto dall’Esecutivo Toma, il completo esautoramento del ruolo del Consiglio regionale, ha rimarcato i desiderio di un maggiore coinvolgimento e ha confermato di considerare le proposte politiche in base al valore, da qualsiasi consigliere regionale arrivino. Il che vuol dire votare secondo coscienza e senza imposizioni.

Il mantra di Aida Romagnuolo, capogruppo della Lega e presidente del movimento ‘Prima il Molise’ dopo la guerra interna con Luigi Mazzuto, è identico è ormai da mesi: bisogna tornare alle urne, maggioranza e Giunta concentrati solo su temi che non hanno ripercussioni sulle emergenza come quella del lavoro che non c’è.

Anche ieri, quindi, solito copione, con la maggioranza che riesce a tenere testa per un solo voto. Su questa spaccatura interna, naturalmente, guardano con interesse le minoranza consiliari, ragionando di come ‘stanare’ eventuali altri dissidenti che al momento non si paventano ancora. Un tema che riuscirebbe ad evidenziare qualche altra frizione sopita, potrebbe essere rappresentato dalla discussione della nuova proposta di legge dei 5 Stelle sul meccanismo della surroga degli assessori. Quel comma della legge elettorale regionale che consente di sostituire i componenti della Giunta con il primo degli eletti del partito di riferimento. Proposta già bocciata, quando fu presentata prevedendo l’invarianza di spesa, come accade in Abruzzo. Nessun costo aggiuntivo sulle tasche dei cittadini nonostante i nuovi ingressi in Consiglio regionale, questo il primo obiettivo – mancato al tempo – dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. Che ci riprova, come già annunciato, con una nuova proposta di legge, già depositata e ancora non calendarizzata, sulla quale – Greco dixit – potrebbero arrivare convergenze insperate, frutto di altri ‘mal di pancia’ che si registrerebbero in alcuni pezzi corposi del centrodestra.