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La telefonata che non t’aspetti: “Pronto, parlo con don Benito? Sono Papa Francesco”

Questa mattina alle 9.30 il parroco della chiesa di San Timoteo di Termoli ha ricevuto l’inaspettata chiamata dal Santo Padre. Emozione che ha voluto condividere con i piccoli che sta preparando per la Prima Comunione


CAMPOBASSO. “Pronto, parlo con don Benito? Sono Francesco. Papa Francesco”.

L’incipit della telefonata non sarà stato questo, probabilmente. Ma è immaginabile lo stupore, la meraviglia nell’alzare la cornetta del telefono, alle 9 e mezzo di domenica mattina, e sentire dall’altro capo del filo la voce di Sua Sanità.

E’ accaduto davvero, questa mattina. Una bellissima sorpresa, un colloquio durato una decina di minuti tra il Papa e un emozionatissimo don Benito Giorgetta, consulente ecclesiastico dell’Ucsi Molise, i componenti e la comunità della regione.

Una chiacchierata inaspettata e cordiale quella che il parroco della chiesa San Timoteo di Termoli ha avuto con il Santo Padre e che lo stesso sacerdote ha poi voluto condividere, con semplicità e commozione, con i bambini con cui sta affrontando il percorso di fede e formazione verso il sacramento alla prima comunione.

.don benito e daddona

“Gli ho chiesto come avesse fatto a trovare del tempo da dedicarmi tra i suoi tanti e importanti impegni di questo fine settimana. Tra il Concistoro ordinario e l’apertura del Sinodo per l’Amazzonia”, racconta, ancora visibilmente emozionato don Benito. Il dono prezioso della telefonata di Papa Francesco arriva a nemmeno due settimane di distanza dall’udienza privata che il Santo Padre ha avuto, lo scorso 23 settembre nella Sala Clementina, con l’Unione Cattolica della Stampa Italiana, alla quale ha preso parte anche la delegazione molisana e lo stesso consulente ecclesiastico dell’Ucsi Molise.

Proprio in quell’occasione, per mano del sacerdote della parrocchia di Termoli, il Papa aveva ricevuto il dono proveniente dal Molise: una scultura realizzata dall’artista termolese Cleofino Casolino, un’ opera che, evocando simbolicamente il mondo della reclusione, ha voluto offrire anche l’interpretazione artistica del progetto “Liberi nell’Arte – Gocce di prossimità”, promosso da Ucsi Molise.

Proprio la realtà delle carceri italiane troppo spesso teatro delle “periferie umane e sociali” è stato, infatti, uno degli argomenti affrontanti da don Benito con il Pontefice. “Una telefonata che riempie il cuore di gioia e speranza e che, all’insegna della fede, della preghiera e dei valori cristiani, cementifica la voglia di continuare ad operare in quei luoghi di sofferenza, con la consapevolezza e l’umiltà di poter diventare interpreti dell’essenza vera di quella goccia di prossimità” si legge nella nota stampa diffusa per ‘raccontare’ della telefonata, inaspettata e cordiale che di certo don Benito non dimenticherà facilmente.

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