Comunità Montane in eterna liquidazione: i 4 commissari ‘a rapporto’ da Di Lucente

Il presidente della Prima Commissione li ha convocati in audizione per capire “cosa stanno facendo questi signori con i soldi dei molisani”. Passa la mozione di Fabio De Chirico (5 Stelle) tesa ad accelerare le procedure di ‘chiusura’ degli enti, commissariati da anni, e a modificare la norma che permette il pagamento di quote associative a fronte di servizi non resi. In aula anche l’ambiente con le proposte di Patrizia Manzo su piano paesaggistico, piano delle cave e rifiuti in mare


CAMPOBASSO. Quarantuno punti all’ordine del giorno di un Consiglio regionale caratterizzato dalle numerose assenze (soprattutto nella seduta pomeridiana) e dalla convergenza dei pochi pezzi di maggioranza che stoicamente sono rimasti al lavoro su alcune mozioni del Movimento 5 Stelle. Passano quelle sulle quote dovute alle Comunità Montane, che di fatto non esistono più, da parte dei Comuni a fronte di servizi non resi.

de chirico consiglio bilancio Un caso che ha portato all’attenzione dell’aula Fabio De Chirico e sul quale c’è stata la convergenza dei consiglieri di maggioranza Andrea Di Lucente e Gianluca Cefaratti i quali, in dichiarazione di voto, hanno espresso il loro parere favorevole. Del resto il consigliere di Popolari per l’Italia, in qualità di presidente della Prima Commissione, ha ingranato la marcia su questo terreno affatto semplice vista l’eterna durata del tema, invitando in audizione i 4 commissari liquidatori (Perrella, Mancini, Sciulli e Marinelli) per capire “cosa stanno facendo questi signori con i soldi dei molisani” ha ‘tuonato’ in aula.

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Alle Comunità Montane i Comuni devono il pagamento della quota associativa che viene resa sotto forma di servizi: a dire il vero, non è così visto che non hanno alcun servizio da rendere ormai. Ma i decreti ingiuntivi inviati alle Amministrazioni Locali, che hanno suscitato lo sdegno di Gianluca Cefaratti, la dicono lunga sulla questione visto che, come ha sentenziato il Tar, quelle quote devono essere pagate. Volente o nolente. Su questa ‘assurdità’ tutta italiana – pagare per un servizio che non c’è in base ad un a tariffazione tra l’altro datata, che non rispecchia nemmeno più il numero effettivo degli abitanti dei Comuni che devono versare la quota -, il consigliere Fabio De Chirico ha molto insistito.  Il Consiglio regionale quindi ha impegnato il presidente Toma e la Giunta a verificare la situazione liquidatoria attuale delle Comunità Montane, a considerare la possibilità di modificare la norma che consente alle Montane di chiedere soldi ai Comuni a fronte di servizi che non possono rendere, e a chiudere questa partita, definitivamente, entro il 31 dicembre 2019.