Campitello Matese e Roccamandolfi, la svolta: dal Cis 30 milioni per il ‘Comprensorio del Miletto’

Un progetto moderno e sostenibile per l’innalzamento delle piste da sci, l’innevamento artificiale, la telecabina che porterà sciatori e amanti della natura dall’uno all’altro centro viaggiando su un panorama mozzafiato. E poi la destagionalizzazione con il turismo anche quando non c’è neve. Tutti gli obiettivi portati all’incasso dai sindaci Leggieri e Lombardi


CAMPOBASSO. Tenacia, caparbietà, quella testardaggine tipica dei molisani. E poi la voglia di scrollarsi di dosso ogni luogo comune. Basta con i piagnistei, l’occasione c’è e bisogna prenderla tutta. Potrebbe essere questo il pensiero che, in questi mesi trascorsi dall’annuncio dei Contratti istituzionali di Sviluppo alla firma dello scorso 11 ottobre, ha agitato i sonni e le giornate dei sindaci di San Massimo e Roccamandolfi che l’obiettivo sì, lo hanno raggiunto. E lo hanno portato a casa come risultato dalle potenzialità enormi.

Quel sogno, che Riccardo Plattner ebbe negli anni ‘70 immaginando il comprensorio del Miletto, una sorta di estensione tra Campitello Matese e Roccamandolfi, ora si può realizzare. I soldi ci sono: 30 milioni di euro, una delle dotazioni più importante dei Cis. E così Alfonso Leggieri e Giacomo Lombardi hanno firmato il ‘loro’ sogno, con il premier Conte e l’ad di Invitalia Arcuri.

Il progetto prevede infatti interventi finalizzati al potenziamento delle infrastrutture esistenti sul pianoro di Campitello Matese, l’ampliamento sul versante di Roccamandolfi con nuovi impianti e piste da sci, la realizzazione di un impianto di innevamento di neve programmata tecnologicamente avanzato che consentirà l’innalzamento della stazione sciistica e il raddoppio dei chilometri esistenti. Obiettivo? Competere con le altre stazioni sciistiche alpine, diventare il regno degli sciatori del centrosud e non solo. Ampliamento ed innalzamento sono i punti cardine della business strategy messa in atto dai Sindaci: ampliamento sta a significare maggiore scelta, saper rispondere alle esigenze dei diversi target di clientela, incrementando la soddisfazione e quindi la fidelizzazione di questi ultimi.

L ’innalzamento degli impianti, che toccheranno quota 2000 metri di altitudine, con studiata esposizione a Nord, permetterà un prolungamento temporale della stagione sciistica invernale andando a contrastare l’attuale problematica dell’ aumento delle temperature dovute al cambiamento climatico, alla quale sono soggette le stazioni sciistiche nate a 1400 metri.

E poi il ‘gioiello’ dell’intero impianto: la telecabina che permetterà una connessione circolare tra i due comuni montani tale da potenziarne il collegamento riducendo i normali tempi di percorrenza, sfruttando la capacità di queste ultime di superare i dislivelli tipici del territorio, dando la possibilità anche ai non sciatori di godere di panorami unici e suggestivi da nuove prospettive, alle quali sin ora hanno avuto accesso soltanto gli impavidi e volenterosi escursionisti, potendo quindi godere di un film, al di là del vetro, dove la natura fa da protagonista.

Impianti totalmente ecosostenibili che avranno un basso impatto, evitando qualsiasi modifica degli equilibri naturali, con una perfetta integrazione sul territorio.

“Un piano di sviluppo che evidenza una chiara ed evidente voglia di ripartire – dicono i sindaci Leggieri e Lombardi -, un progetto figlio dell’amore per la nostra terra, della volontà di ridare vita ad territorio colmo di potenzialità e bellezza. E’ una vittoria che appartiene alle due comunità”.

Sono inoltre, in itinere progettualità atte a destagionalizzare il turismo, introducendo nuove forme (che integreranno le esistenti) specificatamente di carattere outdoor, dove il turista, ha la possibilità di essere immerso in prima persona in esperienze collegate allo sport (bike park, sentieristica tematica etc.), al benessere, alla gastronomia, alle tradizioni tipiche.

Capaci di pensare in grande, di non arrendersi, di guardare oltre e lavorare per raggiungere l’obiettivo, adesso i sindaci di San Massimo e Roccamandolfi si godono il risultato. Ma adesso inizia la parte più dura, complicata e dirimente: ora “pancia a terra e lavorare”.

 

 

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