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L’imprenditoria a sostegno del sociale: l’esempio di Carlo Izzi che assume un ragazzo della Lai

Al via il progetto di collaborazione per l’inserimento al lavoro di ragazzi diversamente abili tra la storica cooperativa pentra e il noto imprenditore. La soddisfazione di Confcooperative che ha promosso l’iniziativa ‘Fuori posto’


ISERNIA. Presentato solo qualche giorno fa nei locali della Cooperativa Lai di Isernia, il progetto ‘Fuori posto, il lavoro dove non te l’aspetti’ ha già trovato concreta attuazione grazie ad un privato sensibile al tema dell’inserimento lavorativo delle persone diversamente abili.

Avviata così una proficua collaborazione tra la cooperativa sociale guidata dal presidente Nino Santoro e l’imprenditore Carlo Izzi, titolare di una nota attività commerciale di bricolage e fai da te nel capoluogo pentro.

Un patto ambizioso che dà il via ad una sinergia tra privato e sociale, in grado di fornire risposte a soggetti disabili desiderosi di collocazione nella società, non trascurando le ragioni d’impresa. Un patto nato sotto la denominazione ‘Adotta un posto in Lai’.
E l’adozione è quella a cui è ricorso Carlo Izzi, assumendo nella sua azienda un ragazzo della cooperativa, il quale espleterà le sue mansioni lavorative all’interno della cooperativa, seguito dalle operatrici.

Un progetto abbracciato con favore dal noto imprenditore, non nuovo a gesti di solidarietà. “La molla che ha fatto scattare la scintilla – spiega Izzi – è stato un fatto avvenuto in azienda, quando una nostra collaboratrice ha avuto un problema familiare: il marito si è ammalato e c’è stato un grande gesto di solidarietà, per il quale tutti hanno donato le proprie ferie alla collega. E noi azienda abbiamo aggiunto un 25% ulteriore. Un’iniziativa che ha fatto cambiare il vento in azienda. Pertanto, ho incontrato Antonio Santoro e insieme abbiamo lavorato alla creazione del brand ‘Izzi per il sociale’, a sottolineare che nel
nostro fare impresa il sociale deve essere quotidiano. E un ragazzo della Lai sarà nostro dipendente pur restando in cooperativa”.

L’annuncio arriva da Confcooperative che ha lanciato il progetto ‘Fuori posto’ a livello nazionale e che, in regione, riconosce nella realtà pentra un esempio. “In Molise – afferma Domenico Calleo – in 23 cooperative sociali diamo la possibilità di inserimento lavorativo a circa 100 soggetti svantaggiati. Numeri da far crescere con l’aiuto di istituzioni e aziende. È una questione culturale, per esempio bisognerebbe prendere a modello la Lai di Nino Santoro, che d’ora in poi viaggerà a braccetto con un privato dall’animo nobile, Carlo Izzi”.

Dal punto di vista normativo, il riferimento fondamentale è la legge 68 del 1999. A parlarne con dovizia di particolari, nel contesto della presentazione dell’iniziativa, è il dottor Angelo Maio, responsabile del Centro Impiego di Campobasso e referente delle categorie protette: “La norma ha messo a disposizione gli strumenti, primo tra tutti il comitato tecnico che valuta sulla base della scheda elaborata dalle commissioni Inps e Asl la possibilità di occupare un soggetto diversamente abile in una certa postazione. Inoltre, si pronuncia sulla stipula di convenzioni tra azienda e cooperativa sociale per l’utilizzo formativo nella cooperativa o per l’assunzione nell’azienda dello stesso.
Spesso le aziende, che proprio per la legge 68 hanno l’obbligo di assumere persone diversamente abili, preferiscono però pagare sanzioni piuttosto che adeguarsi alla normativa”. Di qui l’appello alle istituzioni, in particolare all’assessore regionale al Lavoro Luigi Mazzuto affinchè si faccia carico del problema. E questi, dalla sua, assicura massimo impegno della Regione per un’inversione di rotta.

 

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