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Isernia, sito dell’acqua sulfurea verso la riapertura: ecco come sono stati spesi i soldi

La comunicazione dell’assessore Cesare Pietrangelo incalzato sull’argomento dal pentastellato Mino Bottiglieri


ISERNIA. Chiuso da circa 15 anni, il sito dell’acqua sulfurea potrebbe presto tornare fruibile. Entro dicembre, condizioni meteo permettendo, è fissata l’ultimazione del primo lotto funzionale con una serie di servizi al cittadino.

L’annuncio è dell’assessore comunale ai Lavori pubblici, Cesare Pietrangelo, incalzato da un’interrogazione del consigliere pentastellato Mino Bottiglieri, interessato a sapere quanti soldi sono stati spesi e come per il ripristino del sito, il timing per il completamento dei lavori e, soprattutto, se è verificata ancora la presenza di acqua in loco.

Ed ecco che l’assessore ha illustrato lo stato dell’arte: “Il progetto generale – ha detto Pietrangelo – prevedeva un importo originario di 5 milioni di euro, finanziati dalla Regione Molise, a valere sui fondi Por 2003-2007 e 2007-2013. Di quei 5 milioni, in realtà, sono stati stanziati 1,7 milioni di euro per tre interventi: un primo lotto di 400mila euro ha interessato il recupero e l’adeguamento sismico dei fabbricati esistenti che affacciano sul piazzale di ingresso del sito; il secondo lotto di 500 mila euro ha interessato, invece, l’adeguamento dei fabbricati nella zona sottostante; il terzo lotto da 850mila euro ha riguardato la sistemazione esterna e altri fabbricati. Si è intervenuti solo sull’esistente – ancora Pietrangelo – Nessun edificio ex novo è stato realizzato almeno dall’anno 2003.
L’ultimo finanziamento è stato poi chiesto qualche anno fa, per completare almeno un lotto funzionale. Si tratta dello stanziamento di 900mila euro, ancora in corso, per la realizzazione delle vasche, la finitura degli spogliatoi e la realizzazione parziale del centro benessere con giardino pensile.

Questo importo ha subito enormi ritardi, – ha spiegato l’assessore – perché la Regione Molise, dopo una serie di cambiamenti e avvicendamenti interni, dal 2016 non ha reimpiegato i fondi. Tant’è che, su nostra richiesta, ad oggi sono state inserite nuove risorse per l’opera, ma nella programmazione Fesr Fse del 2018, pari a 768 mila euro, in quanto i 900mila euro erano andati in perenzione. Siamo riusciti altresì a farci restituire anche 350mila euro anticipati in favore della ditta che ha l’appalto, poiché la stessa aveva fatto già alcuni lavori.
Ora, dopo una serie di incontri con l’impresa, il cantiere ha ripreso le attività e ci auguriamo che entro dicembre, tempo permettendo, parte del sito tornerà fruibile. Per quanto concerne l’acqua, – ha concluso – c’è, sarà recuperata e reinserita nella condotta”.

 

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