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Allarme droga e ordigno esploso in centro, il centrodestra al sindaco: necessarie le telecamere

In un’interrogazione al primo cittadino Roberto Gravina chiesti chiarimenti sul corretto funzionamento dell’impianto di videosorveglianza


CAMPOBASSO Una interrogazione al sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, sul corretto funzionamento dell’impianto di videosorveglianza del capoluogo di regione. A sottoscriverla il centrodestra a Palazzo San Giorgio. Un documento, presentato già in vista dell’ultimo Consiglio comunale e ripresentato per la prossima assise civica, che porta la firma dei consiglieri comunali Domenico Esposito (Forza Italia), Mario Annuario (Fratelli d’Italia), Alessandro Pascale (Lega), Salvatore Colagiovanni e Carla Fasolino (Popolari per l’Italia).

“Il parziale funzionamento dell’impianto di videosorveglianza – affermano i consiglieri – non lascia tranquilli i cittadini, considerando gli ultimi episodi di cronaca che hanno coinvolto la città di Campobasso. Tra questi, il continuo spaccio di stupefacenti, del quale abbiamo appreso notizia dalle operazioni delle forze dell’ordine, e l’esplosione di un ordigno davanti a un’attività commerciale in via Roma”.

“Un impianto di videosorveglianza funzionante ed efficiente – sottolineano gli esponenti di centrodestra – rafforzerebbe il sentimento di sicurezza tra i cittadini, diventando un mezzo di prevenzione rispetto alla commissione di reati. Un sistema di telecamere efficace si pone come lo strumento migliore per il controllo del territorio e come deterrente per la commissione di atti delinquenziali”.

“Non dimentichiamo che il Patto per la Sicurezza, sottoscritto da Prefettura, Ministero degli Interni e Regione Molise, mise a disposizione per la città di Campobasso 120 telecamere per un investimento di 600mila euro – proseguono  – Un sistema ben funzionante, inoltre, aiuterebbe il Corpo di Polizia Municipale a funzionare al meglio, nonostante la forte carenza di organico.

Per i consiglieri di centrodestra andrebbe anche rivista la collocazione delle telecamere, in considerazione proprio degli ultimi casi di cronaca e rivedere le norme sulla privacy dei cittadini”.

“Chiederemo anche un incontro al nuovo Questore – concludono – poiché Campobasso sta vivendo uno stravolgimento sociale importante. Ricordiamo il fatto di cronaca nel sottopassaggio ferroviario. Solo di fronte a un episodio di tentata violenza si scoprì che, in quell’area sensibile, la telecamera non era in funzione. Un fatto gravissimo e che non lascia tranquille le centinaia di persone che, quotidianamente, transitano in quella zona. Ma l’elenco potrebbe essere lungo, quello delle aree a rischio e a telecamere non funzionanti”.

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