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Concorsi alla Regione, M5s e Pd attaccano Toma: non ha più i numeri

Dopo la seduta del Consiglio regionale monotematico che ha visto il centrodestra al governo finire sotto per 7 volte nelle votazioni. Dalle opposizioni contestazioni sul metodo e sul merito


CAMPOBASSO. Consiglio monotematico sui concorsi, il governatore Donato Toma va sotto 7 volte su 7, blocca le proposte delle opposizioni e volta le spalle ai lavoratori. E’ quello che hanno dichiarato i consiglieri del M5s, dopo la riunione di ieri.

“Durante la scorsa seduta – hanno spiegato i pentastellati – il presidente del Consiglio Salvatore Micone aveva chiesto di ritirare gli atti sulle procedure concorsuali, perché sarebbero stati discussi nel monotematico. Ieri, però, davanti a decine di lavoratori, Micone non si è presentato e la seduta è stata coordinata dal consigliere Cefaratti, dopo una riunione dei capigruppo, che ha deciso di bocciare tutte le proposte dell’opposizione”.

“Si trattava di atti importanti, tra cui la nostra mozione con cui chiedevamo di prevedere una quota di riserva per l’applicazione del decreto Madia, affinché venisse valorizzato il lavoro svolto dai tanti precari storici della Regione e prevedere una quota da riservare a concorso, per premiare le competenze dei più meritevoli. L’iscrizione di tutti gli atti è stata messa in votazione, ma non è passata. A favore, i portavoce M5S, i consiglieri del Pd e, con cadenze diverse, i consiglieri di maggioranza Filomena Calenda, Michele Iorio, Aida Romagnuolo e Andrea Di Lucente. I risultati: 11-8, in due casi 12-7, voti a sfavore di Toma. Tuttavia, l’iscrizione degli atti è saltata perché serviva la maggioranza dei due terzi. Ma è solo questione di tempo: presto la sfiducia nei confronti del governatore sfonderà anche il muro dei due terzi dell’aula”.

“Nel pomeriggio – hanno aggiunto i consiglieri del M5s – la discussione è continuata per larghi tratti senza il presidente e senza la Giunta, eccetto l’assessore Mazzuto, a conferma di quanto l’esecutivo regionale stia scappando dalle proprie responsabilità. In serata è stata presentata una mozione con le prime firme dei consiglieri Primiani e Fanelli, che chiedeva di procedere alla verifica della legittimità delle procedure sui concorsi, chiedendo anche l’eventuale annullamento in autotutela degli avvisi pubblici. Anche questa bocciata. Come bocciato è stato l’atto presentato dalla maggioranza”.

“La giornata – hanno concluso i Cinque stelle – si è chiusa senza un atto deliberativo, ma con un paradosso: Toma ha annunciato che invierà entrambi questi atti al dirigente competente. Un annuncio vuoto, perché stiamo parlando di atti mai discussi, quindi privi di deliberazione vincolante. Insomma, un Consiglio farsa e una tripla sconfitta per il governatore: perde tutte le votazioni in aula, impedisce la discussione di atti importanti e nega ai lavoratori risposte concrete”.

Sull’accaduto è intervenuta anche Micaela Fanelli, capogruppo del Pd. “Da mesi – le sue parole – il Pd si batte per rispetto delle regole, trasparenza e certezze per i giovani che vogliono accedere ai concorsi e per la valorizzazione delle professionalità che da decenni lavorano al servizio della Regione Molise. Un’occasione da non vanificare, nell’interesse di tutti i partecipanti, anche di chi, nel corso degli anni, ha lavorato al servizio della Regione, maturando i necessari requisiti per poter sperare di poter beneficiare della Legge Madia, che nel sistema regionale molisano interessa oltre 600 persone”.

“Anche per i dipendenti delle Comunità montane in liquidazione – ha rimarcato Fanelli –  per i precari dell’Agenzia di Protezione Civile, per l’Agenzia Molise Lavoro, la cooperazione territoriale, il personale dei Centri dell’Impiego, i concorsi per i dirigenti, abbiamo presentato le nostre soluzioni, contenute in precise proposte sottoposte all’attenzione dell’aula, sulle quali, però, il Presidente Toma e una parte della sua maggioranza non si sono voluti confrontare. Con il Consiglio che, in tarda serata, si è chiuso in assenza di un deliberato condiviso e di indirizzo. Mai successo, mettendo in luce, ancora una volta, una maggioranza ormai inesistente, che più di una volta non ha avuto i numeri in aula”.

“Toma – ha aggiunto la consigliera dem – non ha ascoltato tutte le argomentazioni portate in aula, ad esempio in replica alla relazione sul bando dirigenti. E con questo approccio distratto o conflittuale ha determinato il primo consiglio monotematico senza una decisione. Auspichiamo che, dopo aver evidenziato diversi dubbi sulla legittimità delle procedure concorsuali in atto, la Regione voglia ravvedersi e ‘aggiustare il tiro’, anche per non incorrere nei ricorsi amministrativi già annunciati. Noi, come gruppo del Partito Democratico – ha concluso – non demorderemo sulla strada della trasparenza e del rispetto delle regole”.

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