Lotto Zero opera simbolo per il Conte bis: la strada si farà, ma i comitati insorgono e accusano

Nel mirino i parlamentari in carica, affinché si impegnino per bloccare l’iter dell’opera come avevano promesso in precedenza. Ma il Governo giallorosso ora intende finanziare i lavori con il Fondo sviluppo e coesione, onde evitare la perdita dei finanziamenti. Il tutto mentre si attende anche l’esito degli accertamenti giudiziari


ISERNIA. Torna alla ribalta delle cronache locali la vicenda della realizzazione del Lotto Zero, l’arteria stradale di collegamento tra Pesche e Miranda, lunga 5.6 chilometri e articolata in 8 viadotti e 2 gallerie, il cui costo stimato iè lievitato a 174 milioni di euro. Lo ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla programmazione economica Mario Turco, che dalle colonne del ‘Sole 24 ore’, lo scorso 20 novembre, ha definito la famigerata opera una “priorità” del Molise. aranno adottate dal governo.

“Lavoreremo su queste opere – ha detto Turco – con la cabina di regia interministeriale insediata a Palazzo Chigi. Le seguiremo – nove per cominciare, ndr – passo passo, sugli aspetti finanziari e amministrativi, insieme al responsabile dei lavori, fino a sbloccarle”. Un metodo volto  a risolvere il principale problema delle infrastrutture in Italia oggi, ovvero, come ha aggiunto il sottosegretario, “i tempi eccessivi fra la programmazione delle opere e la spesa”.

La situazione del Fondo sviluppo coesione è drammatica: anche i livelli di appalto restano bassissimi, 3,4 miliardi, pari al 5,3 per cento dei 63,8 miliardi programmati. Per questo il Cipe ha deciso di concentrare la spesa su alcune opere simbolo, tra cui il Lotto Zero, inserito nel Contratto di programma Anas da anni. Lo scopo, dunque, è evitare che i fondi Fsc vadano in perenzione e decadano, con danni sulla capacità di spesa del Governo.

Le parole di Turco non sono certo piaciute al Comitato popolare No Lotto Zero di Celeste Caranci e al Partito comunista dei lavoratori di Tiziano Di Clemente, che sono tornati sul piede di guerra per osteggiare la costruzione della bretella. Una mega-opera, quella da realizzare, non voluta dal precedente governo regionale di Frattura e Nagni, ma gradita invece a Toma e all’attuale esecutivo di centrodestra.

Di qui la nuova battaglia di Pcl e ‘No Lotto zero’, già firmatari di una petizione all’ex ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, atta a chiedere la rinuncia all’opera in favore di altri interventi “più utili” al territorio, non senza evidenziare i potenziali danni per l’ambiente e per l’erario.Da parte loro, arriva un forte appello ai parlamentari molisani. Accusati, questi ultimi, di aver fatto un “clamoroso passo indietro sulla questione”. Preannunciano ulteriori iniziative di protesta e ricordano che sul caso pendono ancora i giudizi della Corte dei Conti, dell’Anac, della Procura della Repubblica, autorità chiamate a esprimersi su presunte irregolarità nel procedimento seguito per giungere alla realizzazione dell’infrastruttura e sulla lievitazione dei costi.

La mega opera non serve ad abbreviare la distanza tra Isernia e Castel di Sangro – dichiarano Comitato e Pcl – perché tale giusto obiettivo è già raggiunto con il Lotto uno che parte dal bivio di Miranda, né serve a decongestionare il traffico su Isernia Nord. Perciò, nella petizione argomentata in dettaglio e diffusa dal Comitato popolare “No Lotto Zero” (sostenuto da noi e da tante altre associazioni locali) e indirizzata anche al ministro delle Infrastrutture, sin dal precedente governo giallo-nero, è stata rivolta l’istanza di non sottrarre tali ingenti risorse alle opere realmente utili, come un grande piano di occupazione per l’edilizia, interventi per risanare il dissesto idrogeologico, la riqualificazione dell’attuale rete viaria fatiscente, la sanità”.

“Le scelte sciagurate alterano la vocazione dei nostri territori – incalzano  – e possono pregiudicare uno sviluppo socio-economico innovativo ed ecologico. Ma noi non ci arrendiamo! Chiederemo conto a tutti i soggetti che nel passato hanno espresso la loro contrarietà al progetto, soprattutto ai parlamentari che fanno parte della maggioranza governativa e che avevano garantito che l’opera non si sarebbe realizzata. Nei prossimi giorni – l’annuncio conclusivo – convocheremo una conferenza stampa per informare delle iniziative che stiamo programmando per continuare nella nostra lotta”.

 

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