Il Partito Comunista ‘smentisce’ l’amministrazione comunale e rilancia l’esistenza di violazioni alla Carta dei servizi
ISERNIA. Il Pcl insiste: le fatture idriche in scadenza dal 1 gennaio 2020 in poi, se riferite a consumi di oltre due anni, sono prescritte. Ci sarebbe una norma di riferimento ben precisa e, dunque, il Comune di Isernia sarebbe in errore continuando a smentire tale notizia.
Pertanto, promette battaglia finanche legale. E rilancia: “Queste bollette biennali 2014/2015 e 2016/2017, con cui stanno inondando la popolazione, vanno tutte annullate poiché emesse in violazione della carta dei servizi.
In particolare si ribadisce: i consumi, sin dal 2014, andavano fatturati almeno per semestre e dal 2016 la norma obbliga anche alla fatturazione per quadrimestre o bimestre a secondo del consumo, con conseguenti minori addebiti per le fasce inferiori a quelle che risultano cumulando l’anno, e l’anticipata decorrenza della prescrizione. Altro che fatture addirittura biennali!
Infine, la batosta finale per la giunta sovranista: – ancora il Pcl con Tiziano Di Clemente – per queste violazioni gli utenti potranno vantare indennizzi a credito e questo chiediamo per le fasce popolari. In conclusione: se il Comune le volesse riemettere in modo conforme alla carta dei servizi, esse sarebbero comunque prescritte e, in ogni caso, comporterebbero comunque un indennizzo automatico a credito dell’utente di almeno 90 euro per bolletta tardiva.
Insomma, la giunta si è di nuovo incartata da sola: non gli resta che annullare le bollette, conformarsi alla carta dei servizi violata ed in quanto agli eventuali danni erariali c’è chi è preposto a verificarli, nel mentre anche l’ARERA sarà chiamata ad intervenire contro le violazioni della carta dei servizi.
Ma di certo non potrà continuare a generare confusione tra la popolazione ed eludere – conclude – le tutele eccepite da noi a tutela degli utenti più deboli”.
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