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Razzismo e antisemitismo da prevenire e combattere: la riflessione di Toma nel ricordo della Shoah

Fondamentale, per il governatore, il ruolo nelle istituzioni. Gli interventi del presidente del Consiglio Micone e del vertice della Provincia di Campobasso Roberti


 CAMPOBASSO. Ricordare il dramma della Shoah e combattere odio, razzismo e antisemitismo. Un ruolo fondamentale, in tal senso, lo hanno le istituzioni. Ne è convinto il presidente della Regione Molise Donato Toma, nella sua riflessione in occasione della Giornata della Memoria. 

“Avere memoria perché quanto accaduto non accada mai più – ha affermato -. Antisemitismo, leggi razziali, rastrellamenti, prigionia, campi di sterminio, camere a gas, forni crematori, fosse comuni, nefandezza, efferatezza, ignominia: il vocabolario della Shoah ha lasciato ferite profonde nella coscienza collettiva, che possono essere guarite solo da una ferma e netta azione di condanna e di ripudio nei confronti di tale lessico.

Ecco perché è un dovere morale e civile per tutti ricordare la data del 27 gennaio 1945, quando vennero abbattuti i cancelli di Auschwitz e si alzò il sipario su una barbarie di inaudita violenza, rispetto alla quale il mondo intero rimase attonito.  Ma, in questo giorno, ricordo e memoria devono scuotere gli animi, indurci a riflettere sull’attualità, spingerci ad interrogarci sul perché il male sia ancora in agguato.

Come ammonisce il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ‘un male che alberga nascosto, come un virus micidiale, nei bassifondi della società, nelle pieghe occulte di ideologie, nel buio accecante degli stereotipi e dei pregiudizi. Pronto a risvegliarsi, a colpire, a contagiare, appena se ne ripresentino le condizioni’. Rispetto ai rigurgiti di questo male, le istituzioni, le forze democratiche, i cittadini devono essere vigili.

È inconcepibile come, a distanza di settantacinque anni, rispuntino episodi di antisemitismo che pensavamo fossero stati definitivamente sepolti dalla storia.
Come è possibile che, in un Paese civile e democratico, a qualcuno venga in mente di scrivere ‘Qui abita un ebreo?’
Qual è la folle motivazione sottesa agli accadimenti che hanno riguardato Liliana Segre, da qualche anno nominata senatrice a vita, vittima delle leggi razziali, deportata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau?

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