HomeSenza categoriaTrasporto pubblico: annullate le tessere per invalidi, Fanelli vuole vederci chiaro

Trasporto pubblico: annullate le tessere per invalidi, Fanelli vuole vederci chiaro

La consigliera regionale del Pd chiede chiarimenti al presidente Toma e afferma: “Se la notizia fosse confermata ci troveremmo di fronte all’ennesimo disservizio”


CAMPOBASSO. Il trasporto pubblico locale sotto la lente di ingrandimento della consigliera regionale Micaela Fanelli. “Sembrerebbe – spiega la capogruppo del Pd – che una società del trasporto, dallo scorso 11 dicembre, non permetterebbe ai titolari di tessere di libera circolazione di poter viaggiare a titolo gratuito. Il tutto senza tra l’altro fornire opportune motivazioni o far riferimento ad alcun fondamento normativo.

Una vera e propria assurdità su cui chiediamo di far luce al più presto. Anche perché, se la segnalazione fosse vera, ci ritroveremmo dinanzi ad un danno perpetrato sulla pelle di persone non vedenti o invalide. Un cortocircuito in salsa molisana a discapito dei più deboli. I protagonisti di questa assurda vicenda – continua Fanelli- prima avrebbero visto l’Assessorato regionale ai Trasporti riconoscere loro un diritto e poi avrebbero assistito, del tutto impotenti, alla negazione di quello stesso diritto da parte di una società affidataria del servizio di TPL della Regione Molise.

Un diritto sancito dalla Costituzione, contemplato sia nelle leggi nazionali che in quelle europee e per il quale la Regione prevede l’erogazione di un contributo forfettario pari a 350mila euro ogni mille tessere. Lecito immaginare le conseguenze sociali ed economiche di un simile comportamento discriminante messo in atto da una società affidataria del servizio.

Quali sono – si chiede infine Fanelli – le società non permettono la fruizione del servizio di libera circolazione ai sensi dell’art. 28-bis di cui alla L.R. 19-1984? Cosa prevedono i contratti di trasporto pubblico locale in tali situazioni? Si può enucleare una condizione di interruzione di pubblico servizio? Lo chiediamo al Presidente Toma e all’Assessore Niro, ai quali non addossiamo certo la colpa per responsabilità precise delle aziende, ma che sollecitiamo nell’accertamento dell’eventuale disservizio e, eventualmente, a rimuoverlo nel più breve tempo possibile”.

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