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Ospedali da campo: Toma tira dritto. E a Larino spuntano striscioni in favore del Vietri

Slitta a mercoledì la riapertura del Pronto Soccorso e dei reparti chiusi al San Timoteo di Termoli. Lo ha annunciato il governatore, che è tornato a ribadire la necessità di allestire strutture provvisorie in caso di ‘emergenza catastrofica’. . 


TERMOLI-LARINO. Quella iniziata oggi potrebbe essere la settimana decisiva che porterà l’Italia verso il picco del contagio da Covid-19. Un elemento di preoccupazione, aggravato dall’aumento esponenziale sia di casi accertati che di vittime (circa 24 mila i pazienti positivi al Coronavirus, 1809 decessi dall’inizio della pandemia in Italia, di cui 368 nella sola giornata di ieri). Numeri pesanti come macigni, dietro cui si celano storie di sofferenza, dolore di tante, troppe famiglie. 

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La preoccupazione maggiore si registra in Lombardia e in particolare nella provincia di Bergamo dove gli ospedali sono ormai al collasso e scarseggiano i posti letto di terapia intensiva per i casi più gravi. Si confida nella solidarietà tra regioni e in tal senso anche il Molise, che finora è riuscito a tamponare l’emergenza sanitaria con soli 17 casi di positività al Covid-19 accertati, è pronto a fare la sua parte. Nella serata di ieri due pazienti provenienti dalla martoriata provincia di Bergamo sono stati trasferiti d’urgenza al reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso. 

Nel frattempo, in una intervista rilasciata alla testata di informazione online Primonumero.it, il Governatore Toma è tornato sul tema riguardante la gestione dell’emergenza sul territorio regionale. La notizia ufficiale è che il pronto soccorso e i reparti chiusi in via precauzionale lo scorso 6 Marzo all’Ospedale San Timoteo di Termoli, unico presidio sanitario tuttora esistente in un territorio nel quale vivono oltre 110 mila persone, da mercoledì 18 marzo torneranno a funzionare regolarmente, una volta terminati gli interventi di sanificazione e ultimata la distribuzione dei turni di lavoro.
Toma ha annunciato anche il via libera alle assunzioni di medici in emergenza, in deroga alle ordinarie procedure di reclutamento, in modo da immettere il personale medico, infermieristico e socio-sanitario quanto prima in servizio.

Una corsa contro il tempo in cui entra di diritto anche la questione spinosa inerente alla possibile riapertura degli ospedali di Larino e Venafro. L’obiettivo è dotare le due strutture di posti di medicina generale per patologie non legate al Covid-19.
Tuttavia – ha ribadito Toma a Primonumero – “in una prospettiva di ‘emergenza catastrofica’ dovremo utilizzare gli ospedali da campo che si montano in pochissimo tempo e non necessitano di essere collaudati”. Un modello di risposta veloce che per Toma dovrebbe essere simile a quello adottato dall’Ospedale Spallanzani di Roma, accanto al quale è stata aggiunta un’ala extra.

Nel frattempo proprio sul tema della riapertura degli ospedali parzialmente dismessi continuano le prese di posizioni da parte di esponenti politici, comitati e cittadini. In mattinata la consigliera regionale di maggioranza Filomena Calenda ha chiesto di accelerare i tempi dell’apertura delle due strutture sanitarie di Larino e Venafro e di utilizzare maggiore chiarezza sull’argomento. “Non bisogna correre dietro il virus – ha dichiaro Calenda – che per giunta è molto veloce nella diffusione, ma stare un passo avanti, facendoci trovare pronti, con ospedali che siano in grado di fronteggiare l’emergenza.
L’esponente di Palazzo D’Aimmo ha annunciato in proposito che “chiederà chiarimenti nel Tavolo permanente di crisi che tornerà a riunirsi domani in consiglio regionale”.

A testimonianza di quanto elevato sia il livello di preoccupazione in relazione alla effettiva capacità del sistema sanitario regionale di reggere l’urto di un possibile aumento del contagio in Molise e di quanta attesa ci sia rispetto alla funzione di supporto che i piccoli ospedali potrebbero avere in questo momento e nel futuro, si evidenziano le iniziative di mobilitazione dal basso promosse in queste ore. Il Comitato Basso Molise per il Bene Comune ha lanciato un appello ai cittadini del territorio ad appendere ai balconi delle abitazioni striscioni in favore della riapertura immediata del Vietri di Larino perché – hanno dichiarato – “il tempo delle attese è finito e la posta in gioco è la salute e la vita dei cittadini”. Una ennesima mobilitazione contro la classe politica e in particolare contro l’idea di affidare la gestione dell’emergenza agli ospedali da campo.

Davide Vitiello

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