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Coronavirus, 126 posti letto per il Molise: ecco l’offerta dei privati per salvare la Regione, si chiude l’accordo

Saranno 4 dal Neuromed, tutti per pazienti Covid; 16 dal Gemelli (di cui 13 per Covid); 41 da Villa Esther; 35 da Gea Medica e 30 da Villa Maria. Via libera dal commissario ad acta per la sanità Angelo Giustini


di Pasquale Bartolomeo

CAMPOBASSO. Saranno 126 i posti letto offerti dalla sanità privata convenzionata alla Regione Molise per evitare il tracollo del sistema sanitario regionale in caso di ulteriore aumento dell’emergenza Covid. Dopo l‘allarme lanciato ieri dal presidente della Regione Donato Toma, che aveva annunciato l’ingresso del Molise nell’ultimo step dell’emergenza, la cosiddetta ‘quarta fase’, come da Piano Integrativo Organizzativo dei posti letto per l’emergenza Covid-19 approvato dal direttore generale Asrem Oreste Florenzano lo scorso 18 marzo, i privati non si sono tirati indietro. Ognuno di essi, con il proprio piano organizzativo interno, ha dato disponibilità di un certo numero di posti letto, Covid e non, per decongestionare gli ospedali pubblici molisani e liberare così spazi da destinare alla terapia intensiva e per il controllo delle infezioni da Covid-19, attraverso la rimodulazione delle attività ospedaliere in caso di un’eventuale impennata di contagi.

Precisamente, l’offerta di posti letto sarà così articolata:

Gemelli molise

n. 3 posti letto Terapia intensiva post operatoria;

Attivazione reparto Covid:

n. 3 posti letto Terapia intensiva

n. 10 posti letto degenza ordianria

Irccs Neuromed

Attivazione reparto Covid:

n. 4 posti letto Terapia intensiva

Villa Esther di Bojano

(no-covid)

n. 15 posti letto Riabilitazione “cod. 56”

n. 16 posti letto in Medicina

n. 10 posti letto in Vhirurgia generale (elezione-classe a)

Gea Medica Isernia

(no-covid)

n. 25 posti letto Riabilitazione “cod. 56”

n. 10 posti letto Riabilitazione “r1”

Villa Maria Campobasso

(no-covid)

n. 30 posti letto in Medicina

Disponibilità sale operatorie per la Chirurgia complessa

 

Al riguardo, c’è stato il via libera del commissario ad acta per la sanità Angelo Giustini, che consentirà l’accordo tra Regione e strutture sanitarie private accreditate. Con delibera n. 22 del 26 marzo dal titolo ‘Prestazioni di assistenza sanitaria erogate dagli operatori privati accreditati della Regione Molise, per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19-Delibera del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020. Determinazioni’, il commissario ha decretato l’approvazione di tutti gli atti adottati dal direttore generale Asrem, Oreste Florenzano (Piano aziendale, Percorsi operativi per la gestione dell’emergenza e Piano Integrativo Organizzativo dei posti letto per l’emergenza Covid-19), dando così autenticamente la stura alla quarta fase citata da Toma. Un livello d’emergenza che prevedeva appunto il coinvolgimento di tutte le strutture ospedaliere aziendali spoke (Isernia e Termoli) in affiancamento all’hub Cardarelli di Campobasso, e delle private accreditate per ulteriori posti letto Covid.

Diciassette, dunque, i posti per malati affetti da coronavirus offerti dai privati su richiesta della Regione in ossequio al Decreto legge n. 18 del 17 marzo scorso, di cui 13 dal Gemelli di Campobasso e 4 dal Neuromed di Pozzilli;  per i pazienti no-Covid, invece, ci saranno 35 posti presso la Gea Medica di Isernia, 30 a Villa Maria a Campobasso e 41 a Villa Esther a Bojano.

Quanto al corrispettivo da pagare, le strutture private accreditate coinvolte provvederanno a a fornire puntuale e distinta rendicontazione delle prestazioni sanitarie, attraverso la trasmissione di report analitici con evidenza delle procedure correlate alla specifica attività svolta. Prestazioni che “saranno valorizzate – si legge nella delibera di Giustini – avuto conto delle risorse di cui a valere sul Decreto n. 18/2020”. La remunerazione relativa alle attività contrattualizzate avverrà “a seguito dello svolgimento delle attività di controllo amministrativo-contabile e tecnico-sanitarie di cui alla normativa di riferimento, nonché conseguentemente alla valutazione clinica condotta di concerto con l’Asrem, sulla coerenza delle attività erogate”. Le disposizioni avranno decorrenza a far data dal 9 marzo 2020 e saranno efficaci fino all’adozione di specifico e successivo provvedimento che ne concluderà gli effetti.

Resterà da capire, a questo punto, quale sarà davvero il ruolo, se mai ne avranno uno, degli ospedali di Venafro e Larino. Con 126 posti letto in più, il ricorso al Santissimo Rosario e al Vietri, a questo punto, potrebbe non essere più necessario.

 

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