Il portavoce 5Stelle torna sulle proposte finalizzate a limitare il contagio in Molise e si scaglia contro i privati accreditati: “Il loro ruolo è del tutto marginale”
CAMPOBASSO. “La crisi che stiamo vivendo sta mettendo in luce un sistema sanitario regionale ridimensionato a causa di anni di politiche scellerate che hanno generato un debito enorme e che hanno imposto una drastica e discutibile riorganizzazione”.
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E’ quanto sostiene il consigliere 5Stelle Angelo Primiani che in una nota torna a rilanciare le proposte avanzate nel corso dell’ultimo consiglio regionale straordinario sull’emergenza Covid-19 e finalizzate a limitare i contagi in Molise: “incrementare i tamponi per circoscrivere i cluster e prevenire l’insorgenza di complicazioni; migliorare l’attività di prevenzione potenziando il personale dell’Unità speciale di assistenza domiciliare; maggiore tutela del personale sanitario mediante una costante attività di controllo e monitoraggio; protezione delle strutture sensibili (Rsa e case di riposo) anche attraverso la costituzione di una unità infermieristica dedicata all’assistenza in loco; separarazione di strutture Covid e no Covid.
Più in generale – continua Prmiani – questa crisi ha reso evidente la necessità di riformare il sistema sanitario nazionale. La sanità deve tornare ad essere competenza esclusiva dello Stato eliminando le differenze tra regioni.
Oggi più che mai – incalza il protavoce 5Stelle a Palazzo D’Aimmo – il servizio sanitario pubblico svolge un ruolo cruciale riuscendo, in via esclusiva, a garantire la rete dell’emergenza-urgenza. È evidente il ruolo marginale che stanno svolgendo i privati accreditati in emergenza poiché, per caratteristiche e storia, hanno sempre focalizzato l’attività sulle prestazioni programmate, risultando impreparati a svolgere prestazioni d’urgenza. Questo aspetto trova ancor più conferma in Molise dove la sproporzione tra le due realtà mette a rischio la tenuta della rete d’emergenza.
Ad ogni modo – conclude Angelo Primiani – ora è il momento di restare concentrati su un obiettivo comune che bisogna raggiungere insieme: sconfiggere il virus e curare un Paese ferito”.
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