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Coronavirus e banche chiuse nei piccoli comuni: Anci scrive ai prefetti e all’Abi

Il presidente Pompilio Sciulli denuncia anche l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, che costringe a spostamenti nei centri più grandi


CAMPOBASSO. Le banche chiudono gli uffici nei Comuni montani. Tante, troppe le segnalazioni ad Anci. Che oggi ha scritto ai Prefetti e ai vertici dell’Abi, agli amministratori delegati di Unicredit e di altri istituti, chiedendo di evitare ogni smantellamento di filiali, di non chiudere uffici senza neanche informare preventivamente i sindaci e i clienti, di mantenere bancomat e altri servizi territoriali. Per la montagna sono determinanti in questa fase, nella quale si devono limitare gli spostamenti tra Comuni.

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“Le banche – ha dichiarato Anci – devono avere un altro atteggiamento. Poste ad esempio ha interessato i prefetti e il Governo prima di modificare gli orari degli uffici. E ci hanno informati, così abbiamo fatto comunicazioni come Anci ai sindaci”.

La preoccupazione dei sindaci – che invitano sempre e comunque a restare a casa, salvo urgenze per lavoro e spesa, da limitare – è che le chiusure delle filiali bancarie non siano temporanee, ma permanenti. Su questo l’Associazione dei Comuni ha chiesto ai prefetti di intervenire su Abi e anche ai rappresentanti politici di monitorare la situazione.

Stesse richieste rispetto ai prezzi dei prodotti alimentari: si sono alzati troppo in particolare nella media e grande distribuzione. “Ringrazio i prefetti e le forze dell’ordine che stanno incrementando i controlli in queste ore – ha dichiarato il presidente Anci Molise Pompilio Sciulli – stanando anche chi aumenta fino al 200 per cento i prezzi di beni alimentari. Servono più controlli. E serve buon senso nei confronti di chi vive nei piccoli Comuni dove i negozi non ci sono, 200 paesi in Italia, o non hanno tutto il necessario.

“Ci si deve obbligatoriamente spostare in comuni nei quali siano presenti esercizi commerciali più grandi. Questo per urgenze è consentito. Meglio un giorno solo la settimana e un solo componente della famiglia, per un minimo di spesa da fare. Occorre buon senso delle forze dell’ordine, capacità di dimostrare e individuare urgenza in quegli spostamenti autocertificati. Fiducia – ha concluso Sciulli – che deve essere ben riposta nei cittadini, in chi vive nelle zone montane. Buon senso serve da parte loro, cittadini, da parte di tutti. Restare in casa è la regola che spingiamo con tutti e facciamo nostra sempre”.

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