HomeSenza categoriaAltro che Covid: Toma spiazza tutti, azzerata la Giunta regionale

Altro che Covid: Toma spiazza tutti, azzerata la Giunta regionale

Decisione clamorosa del governatore a pochi giorni dal voto del bilancio. Laconico il commento: “Gli assessori sono con me, c’è grande compattezza e hanno capito le ragioni della mia decisione”


di Pasquale Bartolomeo

CAMPOBASSO. Con un provvedimento clamoroso, nel pieno dell’emergenza sanitaria del coronavirus, il presidente della Regione Donato Toma azzera la Giunta regionale.

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Una decisione, contenuta nel decreto presidenziale n. 35, che arriva a quattro giorni dalla maratona bilancio, prevista da lunedì 20 a mercoledì 22 aprile. Un tour de force in cui il governatore, ora più che mai, ha bisogno di una maggioranza compatta, granitica anzi. Scivoloni da parte di chiunque non sono più ammessi, c’è bisogno della fiducia più totale degli alleati di centrodestra. Per questo, dopo alcuni incidenti di percorso dei mesi scorsi, su tutti la vicenda della legge di riforma sul trasporto pubblico locale, Toma cercherà pieno mandato da parte dei suoi, chiamato come sarà a indirizzare le scelte di bilancio in maniera decisiva per il Molise, vista l’attuale fase d’emergenza.

Il governatore, contattato al telefono, dopo un iniziale “No comment” si è limitato a dire che gli assessori sono con lui, che hanno pienamente capito il motivo alla base di una scelta così dirompente. “Io sono con la mia Giunta e la mia Giunta è con me, c’è grande compattezza”. Rimpasti, par di capire, almeno nell’immediato non ce ne saranno neppure stavolta. E il fatto che, a leggere il decreto, si scopra che sono gli assessori ad avere firmato le dimissioni, su richiesta espressa del presidente – tutti tranne l’esterno Luigi Mazzuto, che si è riservato di decidere ma è stato comunque revocato – dimostra che Toma e la sua Giunta abbiano un piano ben preciso.

Gli assessori, dimettendosi, tornano infatti nelle vesti di consiglieri e saranno chiamati a votare in aula il bilancio al posto dei consiglieri supplenti, ovvero i primi dei non eletti (Paola Matteo per Vincenzo Cotugno; Antonio Tedeschi per Vincenzo Niro; Nico Romagnuolo Roberto Di Baggio e Massimiliano Scarabeo per Nicola Cavaliere). Da non escludere colpi di scena imprevedibili: come per esempio emendamenti al bilancio che prevedano la soppressione proprio della figura dei supplenti, prevista dalla legge elettorale regionale del 2017 che vide come promotore  Vincenzo Niro.

 

 

 

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