L’Udc esce allo scoperto: legge elettorale discutibile, via i surrogati dal Consiglio regionale

A poche ore dall’assise sul bilancio l’Udc, una delle forze politiche più vicine al governatore Toma e che in Molise fa capo al presidente dell’assemblea di palazzo D’Aimmo Salvatore Micone interviene sul meccanismo di sostituzione degli assessori dimissionari che aumenta i costi della politica e fa perdere di rappresentatività


CAMPOBASSO. E’ sempre più incandescente il clima interno alla maggioranza di centrodestra in regione nell’imminenza del voto cruciale sul bilancio di previsione.

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Il blitz a sorpresa del governatore Donato Toma con l’azzeramento della giunta ha colto tutti di sorpresa. Nel pieno dell’emergenza Covid-19 nessuno avrebbe mai pensato a una decisione di questo tipo, dipesa con ogni probabilità dalla volontà dello stesso Toma di blindare il voto e consolidare la sua leadership in attesa dell’eventuale rimpasto. Il governatore potrebbe avere dalla sua parte anche due dei tre consiglieri che in questi mesi gli hanno riservato più di un grattacapo, vale a dire le due ex leghiste Filomena Calenda e Aida Romagnuolo. Resta su posizioni intransigenti Michele Iorio, che in riferimento all’azzeramento della Giunta ha parlato esplicitamente di “squallida operazione politica”.

Ma c’è un aspetto in questa vicenda che sta contribuendo ad alimentare la tensione nella coalizione di governo: la possibilità di una modifica della legge elettorale che prevede tra l’altro l’istituto della surroga dei consiglieri regionali, meccanismo per il quale al consigliere che viene nominato assessore (che non ha diritto di voto) subentra il primo dei non eletti. Attualmente i surrogati tra i banchi di Palazzo D’Aimmo sono quattro: Antonio Tedeschi dei Popolari per l’Italia, forza politica che fa capo a Vincenzo Niro; Nico Romagnuolo di Forza Italia; Paola Matteo per Orgoglio Molise e Massimiliano Scarabeo, passato da Forza Italia al gruppo misto e ora in quota Fratelli d’Italia.

I quattro consiglieri potrebbero formalmente essere sacrificati sull’altare della ragione legata al taglio dei costi della politica, permettendo tale operazione di ottenere risparmi importanti da dirottare alle misure di contrasto alla crisi economica e sociale in atto. Ma c’è anche un’altra ragione più strettamente legata al consolidamento degli equilibri politici interni alla maggioranza: disporre cioè di un maggiore controllo del presidente sul Consiglio. Ipotesi che potrebbe trovare conferma anche più in là rispetto all’immediatezza del voto sul bilancio. 

Intanto nelle ultime ore, in relazione all’azzeramento della Giunta, è arrivata anche la presa di posizione favorevole dell’Udc con una nota a firma di Mimmo Izzi, componente del Consiglio nazionale del partito che in regione ha in Salvatore Micone, attuale presidente del consiglio di Palazzo D’Aimmo, il suo rappresentante istituzionale.

“L’Unione di Centro – dichiara Izzi – esprime la sua vicinanza al presidente Toma, fatto oggetto di attacchi del tutto ingiustificati. Quando le logiche della non condivisione di un percorso sono prevalenti rispetto a quelle della corresponsabilità, è bene prenderne atto e riavvolgere il nastro. In una fase come questa – prosegue il consigliere nazionale centrista – la mancata approvazione del bilancio previsionale metterebbe a rischio l’applicazione delle misure urgenti giustamente adottate per tentare di porre rimedio alla grave congiuntura economica che la nostra regione, insieme a tutto il paese, si trova costretta ad affrontare”.

Izzi va poi dritto alla questione della possibile modifica della legge elettorale e aggiunge: “Hanno probabilmente colto nel segno coloro che hanno parlato di una legge elettorale discutibile, che impone agli assessori incomprensibili dimissioni da consiglieri. Il rapporto fra esecutivo e legislativo andrebbe giustamente riequilibrato e concepito in maniera più armonica in modo tale che il Consiglio possa meglio programmare, con soluzioni di più ampio respiro, senza avere il fiato addosso dell’urgenza e della indifferibilità che a volte costringono all’assunzione di provvedimenti che andrebbero meglio meditati e più ponderati.La particolare congiuntura impone unità d’intenti e non contrapposizioni inutili che rischiano – incalza l’esponente dell’Udc – di rendere vani tutti gli sforzi sin qui effettuati e i provvedimenti posti in essere dalla Giunta e di recente approvati.
La Regione ha bisogno dello strumento di programmazione e di avere a disposizione tutte le misure necessarie ad attuare il piano di urgenti interventi economici atti a scongiurare la crisi. Sarebbe paradossale solo ipotizzare la crisi regionale”.

“Non credo – aggiunge inoltre Izzi – ci siano altre ragioni dietro la decisione del presidente Toma sull’azzeramento, se non quelle dirette a rafforzare l’unità di intenti e assicurare all’ente la rapida approvazione del bilancio, presupposto necessario per l’attuazione delle misure urgenti in relazione alla situazione creatasi con la pandemia”. E sulla legge elettorale Izzi parla di “effetti parodossali che sono sotto gli occhi di tutti. Andrebbe meglio tutelato – spiega – il principio della rappresentatività che produrrebbe anche un rafforzamento del ruolo e dell’autorevolezza della giunta formata da assessori eletti. Da non trascurare che tale eventualità comporterebbe un notevole risparmio del denaro pubblico e in questo particolare momento ogni ipotesi di contenimento non può che essere favorevolmente accolta. I cittadini, che affrontano tanti e tali sacrifici e che vedono medici ed infermieri combattere in prima linea, e che soffrono per la congiuntura economica sfavorevole, sprechi determinati dal cosiddetto costo della politica – conclude – non sarebbero più in grado di accettarli”.

Davide Vitiello

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