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Colpo di scena alla Regione: Maurizio Tiberio nominato assessore. Fuori i 4 ‘surrogati’, parte il ricorso

L’annuncio all’inizio della seduta del Consiglio regionale dedicata all’approvazione del bilancio. Giunta con un solo componente ora, dopo la revoca dell’incarico a Vincenzo Cotugno, Nicola Cavaliere, Vincenzo Niro, Roberto Di Baggio e Luigi Mazzuto


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Colpo di scena alla Regione. Maurizio Tiberio è stato nominato assessore. Unico componente della Giunta Toma, in qualità di esterno, dopo la revoca dei decreti di nomina di Vincenzo Cotugno, Nicola Cavaliere, Vincenzo Niro, Roberto Di Baggio e Luigi Mazzuto. Il colpo di scena questa mattina, all’avvio dei lavori del Consiglio regionale, convocato per approvare il bilancio.

A dare l’annuncio del nuovo assetto dell’esecutivo regionale il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone, che ha ufficializzato l’azzeramento dell’esecutivo, con data 16 aprile, e la nomina di Tiberio, già consigliere comunale a Campobasso e fino a ieri consigliere personale del presidente della Regione, a data di oggi. Decreto firmato dal governatore Donato Toma pochi minuti prima dell’avvio della seduta.

Gli assessori, tornati semplici consiglieri, tra i banchi di palazzo D’Aimmo, o collegati in videoconferenza per votare il bilancio. I consiglieri surrogati entrati al loro posto, Paola Matteo, Nico Romagnuolo, Antonio Tedeschi e Massimiliano Scarabeo sospesi dall’incarico.

Una notizia shock, che ha determinato la reazione dei consiglieri. Michele Iorio ha chiesto l’annullamento della seduta di oggi, ipotizzando risvolti giudiziari, la pentastellata Patrizia Manzo ha parlato di “uso inaccettabile delle istituzioni”. Durissima la dem Micaela Fanelli. “Non si era mai raggiunto un livello così basso, un abisso politico e umano, che porterà un’esasperazione della conflittualità politica, in un momento in cui bisognava dedicarsi alla gestione dell’emergenza Coronavirus”.

Il capogruppo del Pd ha comunicato la presentazione della mozione di sfiducia al governatore Toma, presa ieri dalla direzione regionale del partito, ma dopo il 4 maggio per consentire l’approvazione del bilancio. Mozione di sfiducia anche da parte del M5s, come ha annunciato Andrea Greco, che ha rilanciato sulla necessità di abolire a questo punto l’istituto della surroga, “per evitare comportamenti carnevaleschi” e ha puntato il dito sulla modifica dell’ordine del giorno, avvenuta senza convocare la conferenza dei capigruppo, “con una lesione di principi costituzionali, regolamentari e statutari”.

“E’ stato un atto di cinismo politico senza precedenti nel bel mezzo di una pandemia – le parole del consigliere e segretario del Pd Vittorino Facciolla – i 4 consiglieri surrogati non li avrei sostituiti neppure con la pistola puntata alla tempia, si diceva fossero il ‘gruppo aggiunto’ del presidente, hanno sempre votato tutti gli atti”.

“Lei è stato mal consigliato – ha aggiunto Facciolla – ha fatto un’azione politica che neppure il più navigato dei politici avrebbe posto in essere. Le sue dichiarazioni sono pericolose per lei, presidente: mandare gli assessori in missione per avere compattezza sul voto, significa asservire le regole alle proprie esigenze, siamo ai limiti dell’abuso. Se fossi uno dei soggetti calpestati nella dignità, non avrei reagito bene, ci sono delle cose che vanno segnalate e discusse. Questa è la sconfitta del primato della politica dei partiti, mi risulta i quattro non sapessero niente”.

Duro ‘j’accuse’ a cui è seguita una breve sospensione del Consiglio regionale, iniziato in un’atmosfera quasi irreale. Con la contesa politica a Palazzo D’Aimmo e il dramma sanitario e economico a qualche metro di distanza. Attesa ora per le comunicazioni ufficiali di Donato Toma. Che ha fatto la sua prova di forza in quella che doveva essere la maratona per l’approvazione del bilancio. Accanto a lui un solo assessore, Maurizio Tiberio. I quattro eletti, Cotugno, Cavaliere, Niro e Di Baggio per ora consiglieri. L’esterno Mazzuto silurato, se provvisoriamente o definitivamente è da capire, come i quattro consiglieri surrogati. In attesa ora del pronunciamento del Tar, convocato d’urgenza. 

 

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