HomeSenza categoriaLavoro al tempo del Covid, D'Uva: "Lo smart working negli uffici pubblici...

Lavoro al tempo del Covid, D’Uva: “Lo smart working negli uffici pubblici va incentivato”

Potenziare le attività di lavoro agile è una necessità in consdierazione dei rischi elevati a cui i dipendenti della pubblica amministrazione sono esposti in questo periodo di emergenza. Lo sostiene in una nota il vice presidente del comitato provinciale Inail di Isernia, che chiede di risolvere le criticità nell’accesso da remoto ai sistemi informativi che penalizzano il lavoro dei dipendenti


ISERNIA. Giovanni D’Uva, vicepresidente del comitato consultivo provinciale Inail, interviene sulla questione ienerente le attività di smart working negli uffici della Pubblica Amminsitrazione. “Rilevo – dichiara – non poche preoccupazioni in relazione alle difficoltà che sempre più funzionari hanno nell’accesso da remoto ai sistemi informativi”. 

D’Uva scende nel dettaglio facendo riferimento al “personale amministrativo del Ministero della Giustizia che non è abilitato a gestire, in lavoro agile, i processi civili e penali. Al proposito – continua – rivolgo un forte plauso all’iniziativa dei presidenti dei tribunali di Isernia e di Larino che, fin dall’inizio dello stato di emergenza, hanno dato priorità alla tutela della salute dei giudici, del personale, degli avvocati e dei cittadini, essendo favorevoli alla proroga della sospensione dell’attività giudiziaria fino al 30 giugno e chiedendo al Ministero della Giustizia l’abilitazione del personale degli uffici di cancelleria alla gestione da remoto dei processi civili e penali. Mi auguro – aggiunge D’Uva – che tutti i presidenti dei tribunali d’Italia e i responsabili delle altre amministrazioni pubbliche e private, dove ancora non sono stati forniti i collegamenti da remoto, concordino nel ritenere che lo smart working sia l’unica tipologia di lavoro che possa consentire la ripresa delle attività lavorative in assoluta sicurezza.

Chiunque abbia dimestichezza con la realtà degli uffici pubblici italiani e con le modalità organizzative del lavoro al loro interno, sa bene che questi non sono pensati per garantire il distanziamento sociale che la gravità della pandemia richiede, anzi – spiega D’Uva – sono diffusamente pensati per la condivisione delle attività, degli spazi e delle attrezzature e spesso i servizi igienici vengono condivisi anche con il pubblico; negli uffici si condividono fotocopiatrici e stampanti e il personale addetto ai servizi di sportello condivide anche le tastiere dei pc, i mouse e gli apparecchi telefonici.

Altra considerazione di fondamentale importanza è che i dipendenti della pubblica amministrazione italiana in generale e, quindi, non solo quelli del comparto scuola, hanno un’età media elevata e, per questo, sono molto più esposti al rischio di contrarre la malattia in maniera grave e, conseguentemente, sono più a rischio di decesso. Ma anche i pochi dipendenti della P.A. di più giovane età si trovano nella condizione di non riuscire ad affrontare l’emergenza per la necessità di prendersi cura dei figli piccoli rimasti a casa”. 

Per questo, auspica D’Uva, “è indispensabile che il fgoverno imponga, in tempi brevi e prescindendo dai singoli accordi, a tutti i datori di lavoro certamente del settore pubblico, ma anche di quello privato, di attivarsi per garantire l’accesso da remoto a tutto il personale, limitando al massimo il lavoro in presenza”. In proposito, ricorda il vice presidente del comitato privinciale Inail, “l’Agenzia delle Entrate, pur gestendo dati importanti e particolarmente sensibili non ha minimamente esitato a fornire i collegamenti ai sistemi informativi da remoto a tutto il personale”. 

D’Uva conclude elogiando l’impegno del personale della PA che “anche in questo periodo di emergenza si è dedicato con grande e costante impegno a fornire i vari servizi, nonostante le mille difficoltà create dalla solita burocrazia farraginosa provocata dall’immobilismo della classe politica che, neanche in un periodo così drammatico, ha sentito il dovere di imporre agli alti burocrati l’obbligo di adottare tutte le misure utili allo svolgimento dello smart working per i propri dipendenti come modalità ordinaria di lavoro fino al termine dell’emergenza causata dalla pandemia del Covid-19, evitando di lasciare all’arbitrio dei singoli dirigenti il rispetto del diritto alla salute dei dipendenti”.

Iscriviti al nostro gruppo Facebook ufficiale

isNews è anche su Telegram: clicca qui per iscriverti 

Per ricevere le nostre notizie su Whatsapp, invia ISCRIVIMI al numero 3288234063 e salvalo in rubrica!

 

Più letti

Sabbie Molise Festival a Petacciato Marina, i primi ospiti sono Tony...

I biglietti saranno disponibili online su Ciaotickets e nei punti vendita autorizzati PETACCIATO MARINA. Annunciati i primi ospiti del Sabbie Molise Festival di Petacciato Marina....
spot_img
spot_img
spot_img