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Tra blocco delle prestazioni e carenze di personale, si sta cancellando la sanità in Basso Molise

La notizia della proroga del blocco di tutte le prestazioni sanitarie non urgenti fino al 17 maggio, sta suscitando polemiche. Il gruppo politico “Termoli Bene Comune – Rete della Sinistra”, rappresentato in consiglio comunale da Marcella Stumpo, si scaglia contro il governo regionale e i vertici Asrem e in una nota definisce tale decisione  “ingiustificata e incomprensibile” e conferma che la salute dei molisani e soprattutto degli oltre 110mila abitanti del basso Molise, che si trovano con un solo presidio ospedaliero attivo, è in grave pericolo


TERMOLI. Il gruppo politico Termoli Bene Comune – Rete della Sinistra elenca una serie di punti per i quali si dice molto preoccupato per lo stato in cui si trova la sanità in regione e soprattutto sulla costa.

“Il Molise – dichiara la rappresentante Marcella Stumpo – è sicuramente tra le regioni italiane che non hanno vissuto una vera e propria emergenza Covid, e in particolare Termoli ha visto soprattutto casi provenienti da altre regioni o altri comuni. Siamo anche riusciti, grazie all’accortezza della direzione, a salvare i nostri anziani della locale RSA, evitando le stragi del Nord e le morti verificatesi altrove in regione. Una situazione piuttosto tranquilla, dunque, dove nulla ha giustificato l’interruzione delle prestazioni ambulatoriali, dei controlli, degli interventi programmati neanche a marzo, figuriamoci ora.

In regioni con numero di casi più alto, che si collocano nella fascia media di gravità del contagio, come la Puglia, le attività ambulatoriali – prosegue Stumpo – sono tranquillamente proseguite, con le dovute cautele e previo appuntamento singolo per evitare code e presenza multiple. E parliamo di strutture miste, dove si curano anche pazienti Covid, mentre il San Timoteo non lo ha mai fatto. 

Inooltre – continua – l’interruzione così prolungata delle attività quotidiane sta causando come logica conseguenza un peggioramento delle condizioni di salute della popolazione molisana, oltretutto mediamente anziana, specie nell’area di Termoli e comuni limitrofi, dove non esiste neanche una struttura alternativa a cui rivolgersi. E sappiamo quanto la prevenzione sia ancora più indispensabile della cura”. 

Ma ci sono anche interrogativi che pesano come macigni in questa vicenda. “Qual è la ragione – chiede Stumpo – per la quale non si è proceduto, pur avendone la possibilità con le procedure di emergenza, ad assumere uno o più anestesisti, stante la cronica carenza nel nostro ospedale, che costringe i pochi rimasti a turni assurdi e a costosissimi straordinari? Non occorre avere esperienza di amministrazione di aziende sanitarie per capire che alla ripresa dell’attività quotidiana ci sarà un sovraccarico di lavoro per gli interventi bloccati precedentemente… sempre che si voglia riaprire. Ciò che è successo in questi anni, con il progressivo, vergognoso svuotamento del San Timoteo, fa nascere pensieri davvero bui sulla possibilità di essere curati, e soprattutto sulle intenzioni del governo regionale e dell’ASReM.

E’ evidente – aggiunge – che tutta la gestione della situazione è stata dilettantesca e poco efficace; quello che è gravissimo è che il diritto alle cure e alla tutela della salute continua ad essere sospeso, con buona pace della Costituzione e senza nessuna reale emergenza che possa giustificare questa sospensione”. 

E rivolgendosi direttamente al governatore Toma e al direttore generale dell’Asrem Florenzano, l’esponente del gruppo Termoli Bene Comune dichiara:”Sembra che non abbiate imparato la dura lezione del coronavirus, cioè che è il sistema sanitario pubblico che salva un paese, e che gli ospedali non devono più essere chiamati aziende, perché la logica aziendale non c’entra nulla con la salute.

Non sembra abbiate capito quello che perfino il Fondo Monetario Internazionale sta ripetendo: occorre investire in medici, infermieri, ospedali pubblici per superare la crisi pandemica ma soprattutto per mettere i cittadini al sicuro e consentire all’economia di ripartire.

Forse  – conclude Stumpo – eravate troppo occupati a pensare ad altro, disinteressandovi di strutturare in modo adeguato e funzionale il già vessato sistema sanitario regionale… ma dovrete rendere conto ai cittadini di ciò che state sottraendo loro senza motivazione alcuna. Cittadini che non sono più disposti a pagare per un debito in continua crescita, cui si accompagna l’impossibilità di curarsi.”

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