Giacomo d’Apollonio tranquillizza i cittadini e mette a tacere le voci prive di fondamento: circa un mese fa una semplice benedizione della salma con strettissimi congiunti, come da restrizioni da coronavirus
ISERNIA. Nessuna autorizzazione concessa per funerali a Isernia, tanto meno per persone appartenenti alla comunità rom. Sgombra il campo dagli equivoci Giacomo d’Apollonio, dopo il proliferare sui social di informazioni distorte circa una presunta cerimonia funebre a Isernia in piena emergenza coronavirus, che avrebbe fatto il paio con il funerale, ormai famigerato, del 30 aprile a Campobasso da cui è scaturito il boom di contagi nel capoluogo.
Circa un mese fa, infatti, anche a Isernia è venuta a mancare una donna di etnia rom, “ma – precisa il sindaco d’Apollonio – non si è certo svolto un funerale, ma una semplice benedizione della salma con strettissimi congiunti, nel rispetto delle disposizioni di legge nazionale cui nessuno poteva derogare. Su questo i custodi del cimitero hanno praticato una vigilanza ferrea e non c’è stato segnalato nulla di particolare. Riconosco, tuttavia, che anche i parenti della donna rom si sono comportati tutti in maniera adeguata”.
Ma come è stata organizzata la sorveglianza di eventuali situazioni a rischio? Il primo cittadino spiega il sistema adottato, in base al quale la polizia municipale, giorno per giorno, acquisisce dallo Stato Civile del Comune le comunicazioni sui decessi e, dunque, si attiva per i controlli del caso. Monitorare tutto in ogni circostanza non è possibile anche per una questione di numeri del personale a disposizione, “ma qui a Isernia – conclude d’Apollonio – siamo sempre stati vigili e attenti a evitare assembramenti”.
Nessun funerale autorizzato, dunque, rom o non rom, con buona pace di chi, sui social, soffia sul fuoco della disinformazione e dell’allarmismo.
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