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Non c’è spazio per i pazienti No Covid al Cardarelli. Gravina si appella al Ministro Speranza

Il Sindaco ha scritto ai vertici del dicastero alla salute per denunciare la condizione di grave difficoltà che vive il nosocomio regionale. “Campobasso – dichiara Gravina – ha bisogno di un ospedale che riprenda le sue funzionalità originarie”. Il primo cittadino ha fatto riferimento ai ritardi che si registrano in tutti gli interventi assistenziali che non rientrano nell’emergenza Covid e all’espansione delle liste di attesa. Sotto accusa ancora una volta finisce l’operato del governatore Toma e del dg Asrem Florenzano

CAMPOBASSO. Già nello scorso mese di aprile, il primo cittadino ha sollecitato risposte ufficiali dal governatore Toma e dal direttore generale dell’Asrem Florenzano e prima di lui, con una lettera, erano stati gli stessi primari di chirurgia, ortopedia, urologia, ginecologia, oculistica, senologia e chirurgia vascolare dello stesso ospedale Cardarelli a evidenziare come, di fatto, la terapia intensiva dedicata al Covid escluda il ricovero di qualsiasi altro genere di paziente.

Da allora, seppur attesi, chiarimenti in proposito non ne sono giunti, e quindi, in questa nuova fase di ripartenza che riporta gradualmente verso la gestione ordinaria tante diverse situazioni amministrative, il sindaco Gravina torna a farsi portavoce di dubbi che proprio la mancanza di una comunicazione diretta e ufficiale in proposito potrebbero quantomeno fugare.

“Lascio a chi di competenza le valutazioni tecnico organizzative, ovvero il come certe cose dovranno essere attuate, – ha subito chiarito Gravina – ma Campobasso ha bisogno di un ospedale che adesso riprenda le sue funzionalità originarie oltre a quelle che ha saputo garantire durante questa fase emergenziale legata al Covid-19. Dalle informazioni assunte sia per le vie brevi che a mezzo stampa, oltre che dalle richieste dei miei concittadini, l’attuale gestione dell’ospedale Cardarelli sta provocando ritardi notevoli rispetto a tutti gli interventi assistenziali che non rientrino nell’emergenza Covid, tanto da far emergere alcune gravi criticità circa l’utilizzo della terapia intensiva per i pazienti sottoposti ad interventi chirurgici in elezione, così come per quelli acuti.

A ciò si aggiunga che le liste di attesa, complice la situazione emergenziale in atto, hanno avuto un’ulteriore espansione, con presumibile nocumento per la gestione delle stesse e per la salute pubblica, con un grave rischio rebound nei prossimi mesi. Pur consapevole, quindi, delle difficoltà strutturali e gestionali che un’emergenza inedita ha provocato e continua a provocare, ritengo che oggi sia non più procrastinabile assumere decisioni utili al ripristino della piena funzionalità del presidio ospedaliero cittadino, prima fra tutte, la terapia intensiva oggi garantita solo per i pazienti Covid.

Ci tengo a specificare – ha concluso Gravina – che le uniche valutazioni che mi sono permesso di esprimere nella mia nota al Ministro Speranza sono di carattere politico-sanitario, che al contrario di quelle tecniche ed organizzative, competono alla prima carica cittadina, quale autorità sanitaria.”

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