Isernia, l’aiuto del Comune ai locali pubblici: no a vincoli per arredi e spazi esterni

Il Consiglio comunale in videoconferenza vota all’unanimità una deroga al regolamento sui dehors valida fino al 31 ottobre prossimo. Riconosciuto anche il contributo delle minoranze. Il segretario comunale Uccelletti in pensione dal 1^ giugno: già partita la nuova procedura di selezione


ISERNIA. Primo Consiglio comunale della storia in videoconferenza, a Isernia, a causa dell’emergenza coronavirus. In aula, a Palazzo San Francesco, sono presenti solo il presidente del Consiglio comunale, Peppino Lombardozzi, il sindaco Giacomo d’Apollonio e il vicepresidente dell’assise Giovancarmine Mancini, in rappresentanza delle minoranze, dopo un’iniziale decreto di Lombardozzi che limitava l’accesso al minimo indispensabile, poi modificato.

Il primo cittadino, dopo un cenno all’attuale fase d’emergenza, in particolare ricordando le tante vittime, ha voluto rivolgere un ringraziamento al segretario generale Claudio Uccelletti, che dopo tre anni di servizio al Comune di Isernia andrà in pensione dal prossimo primo giugno, lasciando così temporaneamente scoperta l’importante casella nell’organigramma. Ma sarà per poco: la nuova procedura di selezione è stata già avviata dall’amministrazione ed è ormai in dirittura d’arrivo.

Si passa poi all’unico argomento in agenda: la richiesta di deroga al regolamento comunale sui dehors, caldeggiata dal capogruppo della Lega Stefano Testa e dalle minoranze, che prevede limiti stringenti negli spazi fruibili dagli esercizi pubblici e nella tipologia di arredo utilizzabile, che per motivi estetici dev’essere di vimini, ferro o legno, mentre non sono ammessi materiali in resina o pvc, già in dotazione di molti locali e, tra l’altro, dal costo più contenuto.

La deroga avrà validità fino a al 31 ottobre 2020. La delibera presentata in tal senso dal Comune, letta dall’assessore al Suap Linda Dall’Olio, trova subito lo stop di Testa, che sottolinea come nel testo manchi il riconoscimento del lavoro svolto dalle minoranze, da cui è scaturito il contributo a modificare il regolamento in conferenza dei capigruppo. Sul punto il sindaco non la prende bene e sgombra subito il campo dagli equivoci, sottolineando come l’amministrazione avesse già preso in considerazione il tema e puntualizza: “Non c’è un’amministrazione che sta dormendo – dichiara – Io il mio lavoro lo difendo e pretendo rispetto della persona e del lavoro altrui. In conferenza mi impegnai a prendere in considerazione la questione presso il Suap con l’assessore delegato per vedere se c’era da rimuovere qualcosa e dall’ufficio mi dissero che bastava un atto di indirizzo e che l’ostacolo era già superabile. Tuttavia, qualcuno che si fosse già adeguato avrebbe potuto fare ricorso, allora abbiamo deciso di superare quel particolare che riguardava i materiali su contributo della minoranza. Se nella delibera di parla di sinergie, sono aperto. Se poi si vuol far passare che la minoranza ha svegliato l’amministrazione dal torpore, non ci sto. Io non voglio fare ombra a nessuno, ci mancherebbe. Ma i giochini di prestigio di far apparire all’esterno che chi sta fuori ha le idee e chi amministra è un cretino e se fa qualcosa è perché l’ha detto qualcun altro, mi dispiace, ma non li accetto più”.

Alla fine la modifica viene inserita, con gli animi che si rasserenano. Il documento cita quanto richiesto da Testa, che parla di bella pagina per l’amministrazione della città e la delibera viene votata all’unanimità dei 19 presenti.

 

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