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Isernia, giù la qualità della vita: male amministrazione partecipata, trasporti, contesto economico e servizi

Scende dal 68 al 62 per cento. L’esito dello studio socio-politologico indipendente pubblicato su LabIs e riferito al periodo 2007-2019


ISERNIA. Decremento di 6 punti percentuali per la qualità della vita a Isernia nel periodo compreso tra il 2007 e il 2019.

È l’esito dello studio socio-politologico condotto ‘sul campo’ dal responsabile dell’Ufficio politiche pubbliche al Comune di Isernia, Sergio Fraraccio, e pubblicato sul gruppo Facebook LabIs.

Nel dettaglio, nei 12 anni considerati, la qualità della vita nel capoluogo pentro è, dunque, passata da circa il 68% a circa il 62%. “I maggiori contributi positivi – osserva l’autore – vengono, nell’ordine, da: sicurezza sanitaria, sicurezza sociale, istruzione, altri servizi alla persona, gestione dei servizi pubblici.

Le performance più deludenti arrivano, nell’ordine, da: amministrazione partecipata, reti telematiche e smart city, contesto demografico, trasporti pubblici extraurbani, contesto economico, ambiente e servizi urbani, sicurezza urbana.

Lo studio riporta, infine, le linee di tendenza evolutiva delle performance. Avanzano: sicurezza sociale, amministrazione partecipativa, reti telematiche e smart city. Arretrano: contesto demografico, contesto economico, coesione sociale, protezione civile, altri servizi alla persona”.

Lo studio indipendente – spiega Fraraccio – “consente l’osservazione del contesto socio-economico tramite riscontri empirici rapportati a due momenti epocali: l’anno 2007 (edizione ‘0’), in quanto precede la grande crisi economica che ha inciso non poco sulle nostre vite; l’anno 2019 (edizione ‘1’), precedente la pandemia da Covid-19, che ha rappresentato un’altra tappa epocale nei nostri percorsi di vita”.

Lo stesso “non riguarda la valutazione della qualità dei servizi presenti sul territorio, né dell’operato di un’amministrazione; semmai è uno strumento di feedback inteso a verificare gli effetti delle politiche pubbliche ai fini di una loro correzione in progress, in caso di bisogno”.

In particolare, il monitoraggio, effettuato a partire da 107 indicatori dinamici (che non figurano nelle abituali classifiche), “indaga le 3 grandi componenti della qualità della vita: il benessere, le infrastrutture e la sicurezza, approfondendo i temi del benessere sociale, del benessere economico, del benessere psico-fisico, delle urbanizzazioni, dei collegamenti e della sicurezza generale.

Gli obiettivi specifici sono: coesione sociale, amministrazione partecipata, contesto demografico, contesto economico, istruzione, cultura, sport, ambiente e servizi urbani, altri servizi alla persona, urbanizzazioni primarie, urbanizzazioni secondarie, gestione dei servizi pubblici, collegamenti viari extraurbani, trasporti pubblici extraurbani, reti telematiche e smart city, sicurezza sanitaria, sicurezza sociale, sicurezza urbana, sicurezza ambientale, protezione civile.

Il concetto base che ispira il monitoraggio consiste nel rilevare in che misura vengono soddisfatte le aspettative delle persone per ogni obiettivo specifico di qualità della vita (tra i 20 appena elencati). Vengono così in evidenza due variabili:

  • le ATTESE (aspettative), ossia ciò che ci aspettiamo dal vivere in questo luogo per poterci dichiarare pienamente soddisfatti;
  • i RISCONTRI, ossia la rilevazione empirica del grado di realizzazione dei diversi indicatori dinamici abbinati a ciascun obiettivo specifico.

Infine, sono state determinate le PERFORMANCE, ossia il grado di soddisfazione delle attese (rapporto riscontri/attese) per ciascun obiettivo specifico”.

Alla luce dei risolutati ottenuti, – conclude l’autore – “i decisori politici locali, di qualsiasi realtà territoriale, potranno anticipare i tempi e captare i primi segnali dei fenomeni che vanno creandosi, così da realizzare politiche pubbliche in grado di ‘gestire’ tali fenomeni, invece di ‘subirli’. L’auspicio è che si possa reiterare annualmente la rilevazione, anche per acquisire più solide linee di tendenza dei fenomeni socio-economici”.

grafico barometro sociale

 

 

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