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Scuole, mini rivoluzione nel segno della sicurezza

L’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Di Baggio, fa il punto in vista della ripartenza a settembre


di Antonio Di Franco

Delega, ma con limiti. Questo l’orientamento del Governo in materia di istruzione e formazione per l’anno scolastico che inizierà a settembre. Le Regioni, gli Enti locali e li istituti avranno qualche libertà di movimento, ma sempre nell’ambito delle direttive “centrali”, seguendo quelle linee guida che da qualche giorno sono note a tutti.

Le prime valutazioni del Piano scuola 2020/2021 sono al vaglio del Tavolo Tecnico costituto ieri presso l’Ufficio scolastico regionale cui hanno partecipato, oltre ai rappresentanti del mondo della scuola, anche l’assessore regionale all’Istruzione e l’assessore ai Trasporti. Obiettivo, quello di tutelare la salute degli operatori del mondo della scuola e degli alunni, cercando però di ritrovare una quotidianità quanto più possibile vicina a quella del periodo pre-covid: “I punti piu’ importanti – dice l’assessore all’Istruzione Roberto Di Baggio – sono sicuramente il rimando dell’abolizione dell’obbligo della mascherina ad una valutazione da effettuarsi alla fine del mese di agosto, con una valutazione più puntuale e rispondente alla situazione sanitaria che ci sarà nel periodo immediatamente precedente la riapertura delle scuole. Abbiamo poi ottenuto, come Regioni, la possibilità di misure sanitarie distinte a seconda delle situazioni territoriali di diffusione del virus, rappresentando che l’adozione di misure univoche sull’intero Paese non sia rispondente ai fabbisogni delle singole realtà territoriali. Vi è inoltre la possibilità da parte degli istituti di rimodulare orari, modalità di ingresso ed eventuali forme miste di didattica, con un’attenzione particolare agli studenti con disabilità e il ricorso all’istituto della Conferenze di servizi per reperire nuovi locali per le scuole, con un coinvolgimento diretto di sindaci e presidenti delle Province che, essendo il principale punto di riferimento per le comunità locali, sono chiamati a svolgere un ruolo centrale, coordinandosi con gli istituti presenti sui territori. Circa la data di inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico, la competenza è rimasta alle singole Giunte regionali, come da prassi. Data delle lezioni che sarà indicata dopo un’attenta valutazione anche in vista dell’appuntamento elettorale di metà settembre, che potrebbe causare qualche perplessità in ordine all’uso dei locali scolastici e alla successiva, necessaria, sanificazione con maggior accortezza rispetto al passato. Il Governo non dà ampi margini di movimento, ma dovremo essere in grado, insieme agli altri soggetti coinvolti, di sfruttare al meglio quegli spazi di manovra che ci sono concessi per adattare la situazione scolastica a quella sanitaria presente nella nostra regione, consentendo la necessaria riapertura delle scuole in presenza ma in piena sicurezza”.

Il Governo, inoltre, ha messo a disposizione un fondo pari ad un miliardo di euro per le opportune misure di sicurezza per le riaperture scolastiche. Anche qui i fondi saranno gestiti direttamente dagli enti locali. Altri punti salienti del Piano scuola: il sistema di monitoraggio per valutare l’adeguatezza delle classi al numero degli alunni, la possibilità di fare ricorso a strutture di “edilizia leggera”, la presenza nei piani formativi della Didattica a distanza da utilizzare in caso di recrudescenza dell’epidemia e il rafforzamento della formazione per i docenti e gli Ata in materia di DAD. Un occhio particolare alle scuole dell’infanzia, dove il distanziamento sociale è sicuramente più difficile da gestire, a differenza degli istituti frequentati da studenti ‘adulti’ come gli ITS, che invece possono gestire le lezioni con modalità differenti, sempre in accordo con l’Amministrazione regionale. Insomma, se non è una vera e propria rivoluzione poco ci manca, ma anche qui tutti questi parametri saranno rivalutati costantemente fino a settembre in rapporto all’evoluzione dell’epidemia che, se dovesse continuare sulla strada odierna di un ritorno verso la normalità, potrebbero essere rivisti verso un allegerimento ulteriore: “Noi come Regione dobbiamo fare attenzione all’evolversi della situazione – dice ancora Di Baggio – perché dobbiamo far sì che i provvedimenti presi siano quanto più compatibili alla situazione sanitaria presente in Molise. Per questo monitoreremo costantemente la situazione sanitaria e dialogheremo con il Governo per quanto possibile, per fare in modo che si vada nella direzione giusta, nel rispetto delle giuste esigenze del mondo della scuola ma con l’obiettivo primario di garantire la sicurezza e la serenità ai docenti, collaboratori, famiglie e studenti, che hanno gestito l’assolvimento degli obblighi scolastici con maturità e senso di responsabilità”.

 

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