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Il Molise verso la desertificazione. La Cisl striglia la politica: “Basta navigare a vista”

Il segretario regionale della Cisl Antonio D’Alessandro lancia un avvertimento alla classe politica e al governo Toma: “Noi siamo pronti e stiamo aspettando che anche voi facciate la vostra parte”


CAMPOBASSO. “Questi mesi per l’economia e l’occupazione molisana si sono tradotti in una paralisi sociale – afferma il coordinatore regionale della Cisl – per una regione dalla quale ogni anno a fare le valigie e andare altrove sono in tantissimi, specialmente giovani.

Non possiamo più permetterci, come sta avvenendo oggi – ha osservato D’Alessandro – di continuare a navigare a vista. Serve mettere in campo e realizzare progetti costruiti su visione chiara del nostro Molise per la ricostruzione economica e sociale e l’efficienza della regione. Come Cisl abbiamo sempre sostenuto un tavolo permanente di confronto tra governo e parti sociali per definire accordi, obiettivi, tempi e risorse, per individuare priorità e settori sui quali indirizzare risorse e investimenti. È necessario accelerare l’entrata a regime delle Zone Economiche Speciali”.

Per il sindacalista “il Molise ha necessità di un piano di rilancio e di una politica espansiva per un respiro di medio periodo guardando il futuro che non può essere demandato solo ai fondi comunitari. Serve semplificare e accelerare sulle opere strategiche che possano costituire grandi dorsali di comunicazione”. 

Le proposte del sindacato non mancanoa a partire dal lavoro. “Per far fronte alla crisi più devastante del dopoguerra – spiega Antonio D’Alessandro – gli ammortizzatori sociali devono essere estesi. L’assegno di ricollocazione va erogato a tutti i disoccupati, non solo ai percettori del reddito di cittadinanza. Servono, inoltre, un forte investimento su politiche attive, formazione, riorganizzazione, smartworking, competenze digitali. Riforma dei centri per l’impiego. Salute e sicurezza. Per la Cisl, l’attuazione del protocollo nazionale sul contrasto alla diffusione del virus nei luoghi di lavoro, sottoscritto il 14 marzo e integrato il 24 aprile, è imprescindibile”.

In secondo luogo la sanità che, secondo il segretario della Cisl, non può più essere basata sui tagli. “Va ridisegnata – afferma – la medicina del territorio restituendo nuova centralità ai medici di famiglia. Il sogno è quello di un sistema di welfare universale, solidale, inclusivo e sussidiario, che abbia al centro chi è più fragile, famiglie povere, minori e giovani, persone anziane, disabili, i non autosufficienti, i malati cronici. Attualmente il sistema è frammentato, disomogeneo, emergenziale, riparatorio e assistenziale”.

E poi scuola e formazione. “Bisogna riiorganizzare le attività scolastiche, dei nidi e delle scuole dell’infanzia, per essere pronti a settembre” – spiega D’Alessandro. “Per fare questo è necessario partire oggi con investimenti, ristrutturazione e adeguamento dell’edilizia scolastica”. 

Turismo e i beni culturali. “Tantissimi lavoratori del turismo – denuncia il sindacalista – rimarranno a casa senza maturare neppure il diritto alla Naspi. Servono interventi che vadano al di là dell’emergenza e che tengano conto dell’elevatissimo numero di stagionali per i quali il lavoro, per quest’anno, è compromesso”.

Altro tema fondamentale riguarda ambiente a groalimentare. Nel primo caso, secondo il raprpesentante della Cisl, “è necessario mettere a sistema, anche attraverso una struttura di coordinamento, il lavoro dei forestali, dei consorzi di bonifica e dell’ente regionale di sviluppo agricolo per il Molise”, ma il sindacato chiede anche di puntare sui boschi, sulla loro manutenzione per attivare sistemi virtuosi di economia circolare.
Per quanto concerne l’agroalimentare, per D’Alessandro “bisogna promuoverne lo sviluppo, evitando finanziamenti a pioggia, utilizzando risorse non spese della programmazione 2014-2020”.

Il programma della Cisl prosegue con la richiesta sburocratizzazione e di efficientamento della pubblica amminsitrazione, attraverso il ricorso alle assunzioni stabili e la semplificazione dei processi informativi, e non da ultimo con la proposta di sbloccare i catnieri e ridurre le stazioni appaltanti. 

“Le cose da realizzare sono tante. il sindacato è pronto – conclude Antonio D’Alessandro – e sta aspettando che la politica faccia la sua parte”. 

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