HomeSenza categoriaColpo grosso del Gruppo Valerio: acquistata l’Ittierre

Colpo grosso del Gruppo Valerio: acquistata l’Ittierre

L’esito del bando pubblico, grazie ad una proposta d’acquisto pari a circa 2,7 milioni di euro, ha visto la nota famiglia di imprenditori rilevare lo storico polo tessile di Pettoranello. Il progetto di riconversione industriale prevede la trasformazione in tessuti di polimeri in plastica recuperati: si parte entro 18 mesi con obiettivo 150 dipendenti. IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA E LE INTERVISTE


ISERNIA-PETTORANELLO DEL MOLISE. La quarta vita di Ittierre ricomincia nel segno del Gruppo Valerio, famiglia di imprenditori da più generazioni impegnati sul territorio. Prima i fasti della moda con Tonino Perna, poi le parentesi da dimenticare di Antonio Bianchi e della Oti di Antonio Rosati. Ora la rinascita, per molti versi inaspettata, sotto le insegne della Smaltimenti Sud, una delle realtà imprenditoriali più solide e affidabili nel panorama locale e nazionale, che si presenta con ben altri auspici.

Il Gruppo Valerio si è infatti aggiudicato il compendio immobiliare e mobiliare di Ittierre, lo storico polo tessile di Pettoranello del Molise, fiore all’occhiello dell’industria molisana.

IN EVIDENZA LA CONFERENZA STAMPA INTEGRALE

gruppo valerioLa proposta irrevocabile d’acquisto – si ricorda – era stata formulata lo scorso aprile, con un’offerta – svelata oggi – da circa 2,7 milioni di euro, con tanto di annuncio da parte del Tribunale di Isernia che – in una nota del presidente Vincenzo Di Giacomo – aveva auspicato il raggiungimento di “tre importanti risultati”, ossia “la produzione in tutto o in parte di materiale sanitario destinato a far fronte all’emergenza epidemiologica; il significativo incremento dei livelli occupazionali a livello locale, oltre l’indotto ulteriore; l’aumento dell’attivo per ciascuna procedura, con il pagamento da parte della procedura concordataria di ulteriori spettanze agli oltre 700 lavoratori ex dipendenti dell’Ittierre”.

Oggetto d’acquisizione non solo i capannoni dell’Amministrazione straordinaria del ministero dello Sviluppo Economico, ma anche dei beni mobili del concordato preventivo del Tribunale di Isernia, “che conserva comunque la proprietà dei restanti capi di abbigliamento, per i quali si attiveranno ulteriori operazioni di vendita”.

I dettagli sono stati forniti stamani proprio dal presidente del tribunale di Isernia, il dottor Vincenzo Di Giacomo, e dall’imprenditore Antonio Lucio Valerio, affiancato dai cugini Antonio e Maria. Presenti anche il giudice delegato Michaela Sapio e gli organi della procedura concordataria del Tribunale di Isernia, Nella Caruso e Sergio Ferreri.

LA VIDEOINTERVISTA A DI GIACOMO

LA VIDEOINTERVISTA A VALERIO

Come spiegato dalla dottoressa Michaela Sapio, le somme incamerate verranno ripartite tra i creditori privilegiati e in particolare tra i circa 750 lavoratori ex Ittierre, i quali avevano già ricevuto il 60 per cento delle loro spettanze a seguito della vendita anche sui mercati internazionali dei capi di abbigliamento da parte della procedura concordataria. Questa ulteriore ripartizione andrà a coprire una parte importante del loro residuo credito del 40 per cento, una volta espletati i necessari passaggi procedurali e operate prededuzioni e accantonamenti. Le somme dovrebbero essere ripartite tra i lavoratori dopo la pausa estiva, prevedibilmente nel prossimo mese di ottobre.

Rispetto ai 2,7 milioni di euro, circa 700mila andranno alla procedura concordataria del Tribunale di Isernia, cui vanno aggiunti 300mila euro derivanti dalla cessione a terzi di residui capi di abbigliamento, sicché la procedura concordataria incamererà complessivamente circa euro 1 milione di euro.

“Una giornata storica – ha detto il giudice Di Giacomo – con un gruppo imprenditoriale serio e solido, del territorio, che ha scelto di investire nonostante la crisi, con l’intero territorio molisano che potrà dunque andare in controtendenza”.

L’Ittierre produrrà tessuti realizzati attraverso la trasformazione di polimeri in plastica recuperati: nulla a che vedere con una discarica, come precisato anche da Di Giacomo, essendo l’area una zona Sic (sito di interesse comunitario) a livello ambiental, ma una riconversione industriale rispettosa della storia del territorio. La trasformazione di materiale plastico in materiale tessile comprenderà anche dispositivi di protezione individuale come mascherine e altro, tanto più importante nella fase di emergenza da coronavirus.

I tempi per la partenza effettiva del progetto di riconversione industriale si aggirano intorno a 18 mesi: si punta all’impiego di 150 dipendenti, una parte dei quali saranno ex dipendenti del polo tessile riassorbiti nel nuovo corso targato Valerio.

Il presidente del Tribunale, Viin chiusura di conferenza stampa, ha ringraziato la dottoressa Sapio, gli organi delle procedure – sia quelli dell’amministrazione straordinaria che quelli della procedura concordataria del Tribunale di Isernia, Caruso e Ferreri, e lo stesso Gruppo imprenditoriale Valerio, il cui comune impegno di squadra ha permesso di raggiungere i descritti eccezionali risultati.

 

 

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