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Emergenza personale nei punti nascita di Termoli e Campobasso: a rischio i livelli di assistenza

Come aveva già fatto nelle scorse settimane, il portavoce 5Stelle in consiglio regionale, Angelo Primiani, torna a denunciare la preoccupante carenza di operatori nelle strutture ospedaliere e ad accusare i vertici Asrem di lentezza nell’attivare le procedure concorsuali per reclutare personale medico nei reparti più a rischio: su tutti la pediatria del San Timoteo e la neonatologia del Cardarelli


CAMPOBASSO. “La carenza di personale nei punti nascita di Termoli e Campobasso sta diventando sempre più preoccupante e l’Asrem deve muoversi perché la materia è di sua competenza e perché in ballo c’è il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza”. E’ l’appello del portavoce 5Stelle in consiglio regionale Angelo Primiani, che in una nota si sofferma sulle problematiche che stanno vivendo i reparti dei due nosocomi. 

In particolare alla “pediatria-nido di Termoli in passato – spiega il consigliere regionale – si è sempre riusciti a tamponare la carenza di personale grazie all’attività libero-professionale, a convenzioni con la Fimp per pediatri di libera scelta in ospedale e all’attività aggiuntiva di personale dipendente Asrem. Ma quest’anno – osserva Primiani – non è stato assunto alcun dirigente medico specialista e neppure specializzandi a tempo determinato, in assenza di convenzioni con le università di provenienza.

Al 1° gennaio – spiega ancora il portavoce – erano in organico quattro dirigenti medici che riuscivano con attività aggiuntiva a coprire il turno h24 ogni giorno, ma presto andranno via altri due dirigenti medici, uno dal 1° luglio e un secondo dal 15 agosto prossimo. Quindi, a meno di soluzioni organizzative immediate e disponibilità proveniente dal nuovo bando, l’organico si ridurrà a soli due dirigenti medici rendendo impossibile la copertura h24”.

Angelo Primiani, come già aveva fatto nelle scorse settimane, accusa la Asrem di “lentezza e inefficienza” nel provvedere all’assunzione di nuovo personale tramite procedure concorsuali. “Un esempio – incalza – è legato proprio al bando per l’assunzione di cinque dirigenti medici specialisti in pediatria con competenza in neonatologia. Bando pubblicato a luglio 2019, graduatorie approvate addirittura a gennaio 2020, presa d’atto della graduatoria a marzo 2020, ma dopo un anno i medici non sono stati ancora assunti. Così – prosegue Primiani – alcuni vincitori del concorso, non avendo mai ricevuto da comunicazioni da Asrem, sono andati a lavorare con aziende sanitarie in altre regioni”.

Intanto, il 14 aprile scorso, la stessa Asrem ha pubblicato un nuovo avviso sempre per medici specialisti in pediatria; una sostanziale riproposizione dello stesso bando che ha già una graduatoria, ma che non è mai stato portato a compimento. “Un’assurdità – denuncia Primiani – visto che il punto nascita di Termoli rischia la chiusura proprio a causa della carenza di personale”-

Non se la passa meglio il Cardarelli di Campobasso dove, secondo il portavoce pentastellato, la situazione è altrettanto difficile. “Nel capoluogo si segnala grave carenza di personale della neonatologia-Tin-Sten, quindi terapia intensiva neonatale e servizio di trasporto in emergenza neonatale. Anche in questo caso – aggiunge ancora Primiani – il personale è insufficiente a causa del blocco decennale del turn-over e alla mancata assunzione di neonatologi con i concorsi 2019 e 2020. Inoltre manca una convenzione con le reti perinatali di Abruzzo e Puglia nonostante le richieste formali. Nel 2019 la Neonatologia-TIN di Foggia aveva dato disponibilità, salvo poi farsi indietro. Anche l’Ospedale di S. Giovanni Rotondo, in passato disponibile per le emergenze a copertura del Punto Nascita di Termoli, ha dichiarato la propria indisponibilità.

Intanto l’Asrem latita invece di attivarsi”. Per Angelo Primiani “non c’è più tempo da perdere perché la carenza di personale diviene ancor più critica in estate e perché non possiamo chiedere agli operatori un’estate senza almeno 15 giorni consecutivi di ferie, come previsto per legge. Ma anche perché – conclude il consigliere regionale – i protocolli Sten e la neonatologia concorrono al punteggio per il rispetto dei Lea che, davanti a questi numeri, sono certamente a rischio”.

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