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Malati Covid all’ex hospice del ‘Cardarelli’, Toma illustra il piano Giustini: spesa da 9,2 milioni di euro

Oggi l’informativa in Consiglio regionale del governatore, che si è detto soddisfatto sulla nuova proposta trasmessa al Ministero della Salute, che prevede anche il potenziamento degli ospedali di Isernia e Termoli e la previsione del ‘Vietri’ di Larino come centro di riabilitazione per i pazienti affetti da Coronavirus


di CARMEN SEPEDE

CAMPOBASSO. Un centro Hub per pazienti Covid a Campobasso, nell’ex hospice adiacente all’ospedale ‘Cardarelli’, con una camera operatoria e percorsi separati per i positivi, e un’area grigia per gestire i casi sospetti, in attesa di tampone. E assistenza ordinaria separata nell’ospedale di Tappino, per evitare, in caso di una recrudescenza dell’epidemia in autunno, com’è avvenuto nei mesi precedenti, la sospensione delle attività sanitarie ordinarie. 

E’ quello che prevede il nuovo Piano di revisione della rete ospedaliera del Molise, rimodulato rispetto al precedente, che la struttura commissariale, il commissario Angelo Giustini, il subcommissario Ida Grossi e la dirigente della Direzione regionale della Salute Lolita Gallo, hanno inviato l’11 luglio al Ministero della Salute, rivedendo la precedente proposta, che prevedeva un ruolo diverso per il ‘Vietri’ di Larino. Che da centro Covid, come era stato previsto in prima battuta, diventerà centro per la riabilitazione dei pazienti affetti da Coronavirus, con un potenziamento dell’assistenza per i casi positivi anche negli ospedali di Isernia e Termoli.

Un piano, sottoscritto anche dalla dirigenza Asrem, di cui ha dato informativa al Consiglio regionale il governatore Donato Toma. “Avrò anche perso un’occasione per stare zitto – la replica alle parole pronunciate da Giustini – ma devo dire che questo piano mi soddisfa, mentre evidentemente quello precedente non rispondeva alle linee guida del Ministero della Salute, che ne ha chiesto la rimodulazione. Certo ne sono venuto a conoscenza l’altra sera a mezzanotte, dopo che era stato inviato al protocollo, non al presidente e non ai consiglieri”.

Quindi il chiarimento sul documento, che prevede una riqualificazione generale della rete degli ospedali del Molise, sulla base dei decreti governativi e delle linee guida del Ministero della Salute per la gestione dell’emergenza Coronavirus.

“Prima che il piano venisse redatto – ha detto Toma – avevo inviato una lettera ai commissari e alla Direzione della Salute, in cui chiedevo il potenziamento della rete ospedaliera, dei pronto soccorso di Campobasso, Isernia e Termoli, della rianimazione e della rete di emergenza-urgenza, invitando anche a lavorare nella direzione degli accordi di confine per l’ospedale di area disagiata di Agnone”.

Proprio in relazione alla Terapia intensiva sono previsti a Campobasso 9 posti letto separati per malati Covid, all’interno dell’ex hospice, a cui vanno ad aggiungersi 3 posti a Isernia e 2 posti a Termoli. Spesa complessiva 9,2 milioni di euro, anche in considerazione del fatto che nella struttura separata di Campobasso, completata nel 2014 e a norma antisismica, non sono previsti grandi interventi, ma solo il completamento dei piani seminterrato e sopraelevato.

Prevista anche la realizzazione di un collegamento ‘aereo’, per garantire la separazione dei percorsi, consentendo così ai malati ‘ordinari’, quelli che devono recarsi in ospedale e quelli che sono in attesa al pronto soccorso, assolute condizioni di sicurezza. Nell’hospice, oltre a una camera operatoria, ci sarà anche una diagnostica radiologica dedicata.

Quindi percorsi separati, anche nel pronto soccorso del capoluogo, con la sala d’attesa per i pazienti Covid e no Covid distinta e assistenza garantita con il potenziamento del personale. A questo si aggiungerà l’area grigia, prevista anche a Isernia e a Termoli, dove i pazienti Covid potranno fare il tampone, con esito entro un’ora, prima del ricovero.

Nel piano dei commissari, dunque, rispetto alla prima ipotesi, che vedeva il ‘Vietri’ centro Covid, si prevede per l’ospedale di Larino il ruolo di centro di riabilitazione per pazienti cronici guariti dal Coronavirus.

Non voglio fare polemiche – ha concluso Toma – ma volevo che il Consiglio avesse un’informativa corretta. Il piano è stato così rivisto su sollecitazione del Minesitero, che aveva trovato il precedente progetto non in linea con indicazioni date. Se non dovesse passare al Ministero andrà alla Conferenza delle regioni, dove sono presente, ma devo già dire che questo piano lo ritengo soddisfacente”.

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