Ritardi sui fondi per la non autosufficienza, Facciolla: “Regione assente, a via Colitto cambiano solo gli assessori”

Il segretario regionale del Partito Democratico denuncia: “Da 50 giorni silenzio assordante e discapito delle famiglie più fragili e bisognose”


CAMPOBASSO. “Da ormai 50 giorni le famiglie dei nostri concittadini non autosufficienti aspettano la pubblicazione del nuovo avviso relativo al Fondo Non Autosufficienza”. E’ quanto sostiene in una nota il segretario regionale del Partito Democratico, Vittorino Facciolla, che in proposito si chiede cosa sia successo a via Colitto, la sede dell’assessorato al sociale, in questo periodo.

Nonostante i tre assessori transitati, per il consigliere regionale di San Martino in Pensilis poco o nulla è cambiato.

“Non conosciamo ancora bene le conseguenze del lockdown sulla “salute sociale” ma possiamo affermare con una certa sicurezza – spiega Facciolla – che le famiglie dei nostri concittadini non autosufficienti sono state tra quelle che hanno maggiormente risentito dell’isolamento fisico e della quarantena. Il loro carico assistenziale nei mesi di lockdown è aumentato incredibilmente non potendo contare sui supporti dall’esterno.

Ci si aspettava – incalza il segretario dem – una Regione presente, vicina a queste famiglie, con delle risposte rapide e soluzioni immediate. Invece – osserva – oggi siamo ancora lontani da tutto ciò. Gli ambiti territoriali non sanno più cosa rispondere alle persone che quotidianamente richiedono informazioni sulla pubblicazione dell’avviso.

Non è sufficiente rispondere dicendo di non preoccuparsi perché la misura economica prevista dal programma è retroattiva, ovvero che l’importo riconosciuto sarà comunque a partire dal 01 giugno. Le famiglie hanno bisogno di sentire la vicinanza della Regione ora!” – è l’appello rivolto dal consigliere regionale del basso Molise.

“Hanno bisogno – aggiunge – di un aiuto concreto che si materializzi nell’immediato.  Sanità e sociale sono i due settori su cui si fonda la fiducia dei cittadini verso il proprio territorio. Invece – conclude amareggiato Vittorino Facciolla – abbiamo assistito in questi due contesti solo a prove di forza, a continui bracci di ferro, con l’incredibile inconsapevolezza che dall’altra parte del tavolo non c’era un competitor politico, ma il cittadino più debole e fragile”.

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