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Minori entrate per le Regioni causa Covid, accordo col Governo. Toma: risorse indispensabili

Il governatore ha oggi presieduto la Conferenza delle Regioni. Dal riparto al Molise andranno 4 milioni e 786mila euro, per gestire i servizi essenziali


CAMPOBASSO. “C’è l’accordo con il Governo, per recuperare le risorse che sono venute meno nei bilanci regionali a causa della pandemia da Covid 19 e della conseguente crisi economica”.

Ad annunciarlo il governatore del Molise Donato Toma, che oggi ha presieduto la Conferenza delle Regioni, riunita in videoconferenza, che ha anticipato la Stato-Regioni. L’accordo, ha chiarito Toma, serve ad assicurare le risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni regionali per l’anno 2020, in relazione alle competenze istituzionali in conseguenza della perdita di entrate connesse all’emergenza Coronavirus. Una perdita che in Molise è stata calcolata in oltre 11 milioni di euro, con la quota di compensazione da parte dello Stato di 4 milioni e 786mila euro.

“Sono risorse indispensabili – ha spiegato Toma – per garantire servizi essenziali ai cittadini, dalla sanità all’istruzione, dal trasporto pubblico locale all’assistenza. Il rischio era di far saltare i bilanci regionali e quindi i servizi resi. E’ un rischio che non possiamo correre in momento cosi’ delicato per il nostro Paese. L’accordo coinvolge sia le Regioni a statuto ordinario che le Regioni a statuto speciale e le Province autonome”. Alle Autonomie speciali va 1 miliardo di euro, mentre altri 500 milioni saranno suddivisi tra le regioni a statuto ordinario.

Il Governo ha nel contempo preso atto che si tratta di uno stanziamento del tutto insufficiente rispetto alla effettiva perdita delle entrate regionali, stimate in circa 1,7 miliardi solo per le regioni ordinarie nel 2020. Si dovrà quindi continuare a definire nel corso del 2020 e del 2021 l’entità effettiva delle mancate entrate.

“Nell’accordo -ha precisato Toma – pertanto è stabilito, per continuare a garantire gli equilibri di bilancio, di prevedere l’inserimento in un prossimo provvedimento utile dell’integrazione di 1,2 miliardi di compensazione di minori entrate per le Regioni a statuto ordinario e di 1,6 miliardi per le Autonomie speciali. Sono anche da considerare le minori entrate tributarie, circa un miliardo, derivanti dalla lotta per l’evasione fiscale. Pertanto Governo e Regioni concordano che i rapporti finanziari siano definiti sulla base degli effettivi andamenti dei gettiti”.

“Infine preoccupano i meccanismi di finanza pubblica che bloccano gli investimenti regionali – ha concluso il governatore – E’ paradossale infatti che, dopo aver dato un contributo fondamentale alla ripartenza, le Regioni non possano anche farsi carico del rilancio economico del nostro Paese, non potendo fare investimenti perché costrette al rispetto dell’equilibrio di bilancio. Quindi le Regioni non possono finanziare spesa corrente per non indebitarsi e sono l’unico comparto pubblico che deve rispettare sia gli equilibri di bilancio che contribuire a precisi obiettivi finanziari già prefissati”.

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