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Interinali in missione a Poste Italiane: in 17 perdono il lavoro. Amicone: “Atto gravissimo”

Il segretario regionale della Uiltemp: “Siamo pronti a nuove azioni di protesta”


CAMPOBASSO. “Da oltre un anno la Uiltemp, unitamente alle categorie di Cgil e Cisl che si occupano di lavoratori somministrati, sta tenendo alta l’attenzione sulla situazione delle oltre 400 lavoratrici e lavoratori in somministrazione, assunti dall’agenzia per il lavoro Adecco Italia S.p.a. ed in missione presso Poste Italiane. Di questi, circa 300 hanno un contratto a tempo indeterminato con l’agenzia Adecco, anche grazie a due accordi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali.

E di questi lavoratori, 7 sono in forze presso le sedi di Campobasso e Isernia, mentre un altro non si è visto rinnovare il contratto di lavoro, assieme ad altri 100 colleghi in tutta Italia”. Così Marco Amicone, segretario della UILTemp Molise.

“Nonostante un percorso condiviso con agenzia e azienda al fine di garantire continuità occupazionale, Poste Italiane il 30 giugno ha interrotto la missione lavorativa di ulteriori 17 lavoratori a causa di un’interpretazione, non condivisibile, del Decreto dignità, che considera il limite dell’anzianità di 24 mesi, previsto per i lavoratori temporanei.

Ci si è trovati dinanzi a questa azione incomprensibile, nonostante la circolare n.17 del 31 ottobre 2018 del Ministero del Lavoro, puntualizza che “nessuna limitazione è prevista per i somministrati assunti a tempo indeterminato inviati in missione temporanea”, come nel caso di specie.

Dunque, a giudicare da questa presa di posizione, siamo preoccupati che, nonostante tutti gli strumenti messi in atto nel settore della somministrazione di lavoro, finalizzati ad assicurare la continuità occupazionale, il destino riservato a questi 17 lavoratori toccherà anche alle restanti centinaia di dipendenti che, con scadenze differenti, sono impegnati nella commessa di Poste Italiane”.

“In virtù di queste ragioni – speiga Amicone – si è intrapreso un percorso di mobilitazione a livello nazionale, che ha portato dapprima ad un sit in di protesta davanti la sede nazionale di Poste Italiane, quindi ad un’astensione ad oltranza di straordinari e turni aggiuntivi. Dopo i primi tentativi senza esito, si è proceduto alla procedura di raffreddamento ed è’ stato proclamato lo sciopero nazionale dei lavoratori somministrati impiegati nella commessa di Poste Italiane, per l’intera giornata di lunedì 27 luglio 2020, che ha visto un presidio nazionale presso la sede nazionale di Poste Italiane al mattino e presso la sede del Mise nel pomeriggio”.

“A seguito dello sciopero, che ha visto l’adesione di oltre l’80% dei lavoratori, c’è stata – aggiunge il segretario Uiltemp Molise – una evidente chiusura da parte di Poste, a differenza del Mise che ha ricevuto le organizzazioni sindacali e riprogrammato un incontro per il 4 agosto nel quale proverà a fare il punto della situazione rispetto alle nostre richieste. Intanto, in questa fase, lo stato di agitazione resta, con il blocco degli straordinari e siamo pronti a nuove azioni di protesta qualora non avremo risposte soddisfacenti.”

“Come sindacati – conclude marco Amicone – non ci resta che constatare la totale indisponibilità da parte di Poste Italiane di incontrare le parti sociali, perdendo anche l’occasione, per una società a controllo pubblico, di mostrare attenzione verso i propri dipendenti, special modo in un momento storico del nostro Paese dove proprio lo Stato, attraverso le sue articolazioni, dovrebbe trasmettere fiducia.”

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