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Isernia, dirigente ‘licenziato’ dal Comune. Fabrizio tuona: ora si blocca tutto, il sindaco si dimetta

IL CASO/ La vicenda della risoluzione del contratto all’ingegnere Cutone innesca subito le polemiche. Il capogruppo di Forza Italia: preso in giro l’intero Consiglio comunale e la città, via anche il delegato al Bilancio


ISERNIA. Stavolta non usa mezzi termini: dimissioni immediate del sindaco e del delegato al Bilancio, che avrebbero “preso in giro il Consiglio comunale nella sua interezza dicendo che era tutto a posto”. E accertamento delle responsabilità in capo al dirigente del Settore Finanze, che avrebbe dovuto rilevare le criticità “ben prima della presentazione del rendiconto di gestione in aula”.

Raimondo Fabrizio tuona contro l’amministrazione d’Apollonio. Lo fa a 24 ore dalla risoluzione del contratto del dirigente dell’Area Tecnica comunale, l’ingegnere Giuseppe Cutone, da ieri a casa per deficit strutturale del Comune, che non consente di proseguire il rapporto. “È la prima volta che a Isernia accade una cosa del genere – afferma il capogruppo di Forza Italia – e tutto questo a 24 ore da un Consiglio comunale in cui non è stata detta una parola al riguardo. Come la mettiamo ora con i colleghi che hanno votato il bilancio o si sono astenuti credendo che la situazione non presentasse particolari problematiche, come detto del resto dal sindaco e dal delegato al Bilancio? Sono d’accordo i consiglieri di maggioranza e gli astenuti su questo modo di procedere? Giacomo d’Apollonio e Giampiero Mancini devono dimettersi, hanno preso in giro un intero consesso e la città tutta”.

Fabrizio ricorda come il cavallo di battaglia “del sindaco e della sua Giunta siano sempre stati i conti pubblici, che per anni ci hanno detto di aver rimesso in regola. Scopriamo invece che il deficit strutturale ci impone di mandare via un dirigente a capo del settore chiave del Comune, quello che gestisce il Suap e gli appalti, per intenderci. Ora si blocca tutto, le procedure e i bandi di gara non potranno che rallentare: e a farne le spese, ovviamente, saranno i cittadini, ai quali già sono state fatte pagare tasse dirette e indirette al massimo del consentito”.

“Nonostante il sindaco più che amministrare abbia fatto il ragioniere quanto accaduto è gravissimo. Questa – conclude Fabrizio – è la prova del fallimento di un’intera amministrazione”.

 

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