Campobasso, non c’è pace per i defunti. Gravina dichiara guerra all’impresa che gestisce il cimitero

Si susseguono episodi di allagamenti in un’ala del camposanto. Dopo la diffida inoltrata nei giorni scorsi, ora il Comune è pronto a rescindere il contratto con la ditta. Il sindaco tuona: “Siamo pronti ad agire per via giudiziaria”


CAMPOBASSO. “Durante questi giorni d’estate è capitato che, in occasione di alcuni temporali estivi, si siano verificati nuovi episodi di allagamento in un settore del cimitero cittadino già interessato, sul finire della scorsa estate, da situazioni simili”. E’ quanto afferma in una nota il sindaco di Campobasso Roberto Gravina, che evidenzia come in tutto questo il comune risulti danneggiato. “Non si tratta di inadempienza dell’amministrazione che – ha spiegato Gravina – senza aver mai cercato scuse per un problema che ha suo malgrado ereditato, ha già diffidato l’impresa che ha in gestione il cimitero comunale di Campobasso a risolvere le problematiche che le compete risolvere, essendo pronta anche a intraprendere le vie che portano alla rescissione del contratto” – ha tuonato il primo cittadino.

“Su questo – ha aggiunto Gravina – non c’è mai stato nessun atto di silenzio o di reticenza da parte dell’amministrazione che rappresento e, come ho avuto modo di dire io personalmente a diversi dei familiari che hanno sepolto i loro cari in quella zona, da parte nostra si è pronti a procedere giudizialmente per tutelare le ragioni del comune, vista anche la documentazione che ci venne fornita a dicembre 2019 e che attestava la risoluzione del problema. Un problema che però, ribadisco, è legato ad un contratto sottoscritto nel 2009 ed ad una autorizzazione straordinaria a costruire questi loculi rilasciata nel 2018.

L’impegno dell’amministrazione su questo tema – ha concluso Roberto Gravina – è continuo e costante, si comprendono pienamente le ragioni dei familiari che si ritrovano a dover affrontare il ripetersi di questo disagio ed è proprio ciò che ci spinge a non polemizzare e a lavorare ristabilendo però, qualora fosse ancora necessario, le giuste competenze e le doverose responsabilità a riguardo.”

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