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Bollo auto e tributi comunali, 32 lavoratori in bilico

La Regione sta procedendo a un nuovo bando con clausola sociale per gli ex dipendenti di Esattorie oggi in forza ad Ica-Creset. Ma affinché la totalità dei lavoratori possa dormire sonni tranquilli è necessaria anche la proroga del servizio da parte del Comune di Isernia


ISERNIA. Regione e sindacati al lavoro per tutelare i 32 dipendenti della Ica-Creset, il raggruppamento di imprese concessionario della gestione della tassa automobilistica in Molise, scaduta lo scorso 9 dicembre.

L’Accordo quadro stipulato nel 2016 dal governo Frattura, ricordiamo, aveva durata di 4 anni più eventuali altri quattro, ma la Regione, sentito anche il parere dell’Avvocatura dello Stato, si è trovata nelle condizioni di dover fare un nuovo bando per riaffidare il servizio a causa di motivi tecnici.

Nei giorni scorsi le parti si sono incontrate in Regione per discutere del rinnovo della cosiddetta ‘clausola sociale’, in virtù della quale il personale ex Esattorie attualmente in forza ad Ica-Creset (32 lavoratori in tutto) avrà la priorità per la riassunzione. Grande l’attenzione mostrata dalla parte politica verso i dipendenti, con il governatore Toma che si sarebbe detto molto soddisfatto del lavoro svolto dalla società e dal rispetto degli impegni assunzionali da parte della stessa. Tuttavia, l’appalto originario non gli avrebbe consentito la ripetizione del servizio, ma soltanto di procedere con una proroga, richiesta per 6 mesi, ovvero fino al 9 giugno scorso. Ma l’emergenza sanitaria da coronavirus ha spostato in avanti la scadenza: il termine ultimo, infatti, è fissato al 31 agosto, con i due mesi e mezzo in più che sono da considerare una sorta di ‘recupero’ Covid.

Il nuovo bando, da quanto appreso in seno alla riunione del 3 agosto scorso, sarebbe in dirittura d’arrivo. Considerando il periodo di piena estate, non è difficile immaginare che si vada avanti con una nuova proroga. Ma il vero nodo è che la sola concessione del bollo auto non consente a tutti i 32 lavoratori in scadenza di dormire sonni tranquilli. Un ruolo cruciale sarà infatti esercitato dai Comuni che hanno affidato alla società l’intera gestione e riscossione dei tributi locali, su tutti Campobasso, Termoli e Isernia. L’Accordo quadro, infatti, consentiva ai singoli Comuni di aderire senza dover procedere con bando autonomo e a Isernia, dopo un periodo di prova, si è deciso di prorogare il servizio (con deliberazione consiliare del 30 ottobre 2018, passata in aula con ampia maggioranza) fino al 31 ottobre prossimo.

Proprio il capoluogo pentro può giocare, pertanto, un ruolo fondamentale nella partita della riassunzione dei lavoratori: l’esternalizzazione del servizio a favore del raggruppamento temporaneo d’imprese – che si occupa del ruolo ordinario volontario, dell’accertamento e del coattivo per tutti i tributi – è stata una scelta giudicata sempre indovinata dall’amministrazione, in primis dal sindaco Giacomo d’Apollonio e, in secondo luogo, dal consigliere delegato al Bilancio, Giampiero Mancini. Gli elogi sono arrivati per ogni tipo di attività svolta, in particolare per l’accertamento dei crediti e la bonifica e ricostruzione delle banche dati comunali.

Il prolungamento del rapporto in essere, comunque, non potrà prescindere da un nuovo passaggio in Consiglio comunale: e nonostante la maggioranza abbia numeri spesso altalenanti, è difficile immaginare che le minoranze consiliari non dimostrino una certa sensibilità visto che sia nel periodo di prova del servizio che nel periodo di riaffidamento in proroga dello stesso, la delibera era stata votata quasi all’unanimità dei consiglieri, a dimostrazione dell’aspetto sociale e occupazionale della questione a prescindere dai colori politici, con circa 10 dipendenti impiegati in città in ballo e vista la necessità di garantire la gestione dei tributi locali, senza creare ‘pericolosi’ vuoti. Fermare il servizio, ora come ora, sarebbe un rischio per le entrate del Comune: causa lockdown, non è stata ancora svolta del tutto l’attività di recupero fondamentale per le casse dell’ente.

La proroga a Ica-Creset da parte del Comune pentro, in attesa dell’aggiudicazione del nuovo bando della Regione, insomma, appare interesse di tutti: della Regione stessa, che si sta impegnando a tutela dell’occupazione, e di Palazzo San Francesco, che non ha altro modo per continuare a gestire e riscuotere i tributi locali e che può, prorogando il servizio, consentire ai dipendenti Ica-Creset di avere più certezze.

 

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