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Presidio turistico chiuso e personale ‘in prestito’, Carrino scettico

La soluzione del Comune di Isernia non convince il consigliere, promotore del Musec ai tempi di Frattura governatore


ISERNIA. “Voglio ringraziare l’assessore Kniahynicki per aver detto di essere pronto a fornire personale di categoria A del Comune di Isernia per ‘compensare’ i posti vacanti presso il Presidio turistico e culturale della Provincia. Ma devo purtroppo far registrare che non è quello di cui abbiamo bisogno, per fare cultura presso l’ente di via Berta”.

A parlare è il consigliere provinciale Cristofaro Carrino, Pd, tra i principali fautori del Musec, il Museo dei Costumi, una delle cinque articolazioni culturali chiuse per effetto del mancato rinnovo del protocollo d’intesa – a partire dallo scorso 4 giugno – tra Regione e Provincia che permetteva di tenere in vita Presidio turistico, Osservatorio astronomico di San Pietro Avellana, biblioteca ‘Mommsen’, Cerp e Musec. La chiusura dei quali, in alta stagione estiva, ha scatenato una ridda di polemiche a causa dei tanti turisti, italiani e stranieri, giunti in regione e costretti a recarsi altrove dopo aver trovato i musei chiusi. Un pessimo biglietto da visita per il Molise, finito anche su quotidiani del calibro del New York Times come meta obbligata da visitare nel 2020. Sulla questione il Pd di Isernia ha acceso per primo i riflettori, mentre la deputata del Movimento Cinque Stelle Rosalba Testamento ha annunciato un’interrogazione parlamentare.

L’eventuale rinnovo della convenzione – sul quale il presidente della Provincia Alfredo Ricci ha dichiarato di aver ricevuto rassicurazioni dal governatore Toma – comporta anche la necessità di finanziare con 65mila euro il personale addetto al Presidio turistico: si tratta di tre operatori contrattualizzati dall’Astpi, ex società partecipata della Provincia, oggi in cassa integrazione.

Proprio loro sarebbero quelli che l’assessore alla Cultura del Comune di Isernia si dice pronto, d’intesa col sindaco Giacomo d’Apollonio, a sostituire con personale di categoria A. Un modo per non dare più scuse economiche a nessuno e accelerare, si spera, i tempi dell’auspicato rinnovo. Non così per Carrino, che ritiene invece occorra personale qualificato e che, evidentemente, auspica che le istituzioni facciano massa critica per convincere la Regione a fare presto. Certo è che, da quanto appreso da isNews, la soluzione prospettata da Kniahynicki sembrava essere gradita anche dal presidente Ricci. Diversità di vedute, evidentemente, che al momento non aiutano a sbloccare la questione, in attesa di un Consiglio provinciale che discuterà del tema entro la fine del mese.

 

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